Sulla testa la ferita di un colpo di pistola, quella di ordinanza, che aveva accanto. Ora la perizia dei consulenti di parte ha accertato che su quell'arma c'era solo il Dna di Sissy, di nessun altro. Inoltre, anche una verifica sul suo computer non ha trovato interventi di formattazione o anomalie di rilievo.
Un caso che sembrerebbe quindi avviarsi all'archiviazione, quella che il Gip di Venezia aveva respinto il 30 ottobre 2018, sollecitando un supplemento di indagine, tuttora in corso, per valutare l'ipotesi di istigazione al suicidio.
La famiglia di Sissy Trovato Mazza, di origini calabresi, non ha infatti mai creduto che la giovane si fosse tolta la vita. Anche sulla base di un scritto trovato in cassetto dopo la sua morte in cui la donna chiedeva un appuntamento alla direttrice della Giudecca, perché a conoscenza di «fatti gravi» su alcune sue colleghe. Si fece anche l'ipotesi di festini in carcere a base di droga.
Ma a fine gennaio 2019, l'ex direttrice della Giudecca, Gabriella Straffi, spiegò che queste 'confidenzè riguardavano un rapporto scorretto di un'agente verso una detenuta, e nessuna vicenda legata al traffico o all'uso di stupefacenti in carcere.
«Mi parlò - disse Straffi - di dichiarazioni confidenziali raccolte da alcune detenute e che riguardavano esclusivamente un comportamento scorretto di un'agente nei confronti di una detenuta. Mai, in nessuna circostanza, né in quel frangente e neppure in passato, l'agente Trovato Mazza mi riferì di scambi di stupefacenti». Adesso la perizia spiega che sull'arma non sono state trovate tracce biologiche di altre persone. Le due sole tracce ematiche nel lato posteriore destro della pistola d'ordinanza appartengono all'agente Trovato.
Tuttavia, per i consulenti, il «posizionamento e l'unicità» delle tracce di sangue potrebbero derivare anche da un imbrattamento nelle fasi successive all'evento.
Per questo, affermano i legali della famiglia, saranno necessari ulteriori approfondimenti per stabilire l'effettiva dinamica del fatto.
Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Marzo 2019, 16:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA