Siracusa, spaccio ed estorsione: 27 arresti. «La droga era pubblicizzata anche sui social»

Spaccio ed estorsione: 27 arresti. «La droga era pubblicizzata anche sui social»
Un blitz congiunto di carabinieri e polizia ha permesso di sgominare due bande che, in due diverse zone di Siracusa, si occupavano sia di vendere droga, sia di compiere estorsioni ai danni di commercianti. Sono 27 le persone arrestate nel tardo pomeriggio di ieri, di cui due finite ai domiciliari.

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L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha concluso una lunga e complessa attività investigativa, durata dal 2016 al 2019. La prima banda sgominata dalle forze dell'ordine aveva come base via Italia 103, era già nota per alcune precedenti operazioni e aveva allestito un vero e proprio market dello spaccio in piazza San Metodio, dove i pusher del gruppo, retribuiti con uno 'stipendio' settimanale, facevano dei turni per garantire la vendita di droga 24 ore su 24, sette giorni su sette. Qui, oltre allo spaccio, alcuni componenti della banda erano attivi anche nell'estorsione ai danni degli ambulanti che, ogni mercoledì, allestivano il mercato di piazza San Metodio. La presenza del mercato, per la banda, costituiva uno stop improvviso agli 'affari' e per questo motivo alcuni affiliati chiedevano e ottenevano, dietro minacce, il pagamento di un compenso economico come 'indennizzo'.

L'altra banda era invece operativa a via Ignazio Immordini, nell'area delle Case Parcheggio. Le due bande erano legate proprio dagli affari relativi all'acquisto e alla rivendita di sostanze stupefacenti e anche nel caso delle Case Parcheggio lo spaccio era rigidamente organizzato con turnazioni in grado di coprire l'intero arco della giornata. Addirittura, qui la vendita di droga era pubblicizzata tramite foto e video sui social: agli investigatori non è sfuggito un filmato con un esplicito invito ai potenziali 'clienti', con la frase "Veniteci a trovare".

Le indagini, oltre che con i metodi più tradizionali, si sono svolte con intercettazioni telefoniche e ambientali, sistemi di videoripresa, testimonianze e anche con il monitoraggio costante dei social. Su TikTok, infatti, alcuni dei componenti della banda ostentavano i loro guadagni, mostrando su un tavolo numerose banconote di vario taglio, dal valore complessivo di diverse decine di migliaia di euro.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Settembre 2020, 15:45
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