Il sindaco rinuncia all'indennità di 6.500 euro per garantire lo scuolabus ai bimbi terremotati

Sindaco rinuncia all'indennità di 6.500 euro per garantire lo scuolabus ai bimbi terremotati

di Alessia Strinati
Rinuncia al suo stipendio per garantire lo scuolabus ai bambini. Un gesto di rara generosità quello del primo cittadino di Borbona, in provincia di Rieti, Maria Antonietta Di Gaspare. Il comune, uno di quelli colpiti dal terremoto del 24 agosto del 2016, conta circa 700 anime e molte difficoltà a cui dover far fronte, come spesso accade nei piccoli centri.

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Il rischio, in questo mare di difficoltà, era che i bambini restassero senza scuolabus, mancando i fondi per garantire uno stipendio all'autista, con tutte le difficoltà che avrebbe comportato al trasporto dei piccoli studenti. Il sindaco Di Gaspare però, come riporta il Corriere di Rieti, non ha voluto che a rimetterci fossero proprio i bambini e ha deciso di rinunciare alla sua indennità (circa 6.500 auro l’anno), destinando i soldi risparmiati (circa 20.000 euro) al Comune. Con quella cifra, infatti, è stato possibile assumere un autista a tempo determinato e continuare a mantenere il servizio.

L'augurio per Di Gaspare è che il successore possa continuare a fare lo stesso. Il post sisma resta ancora un problema molto grande per questa piccola comunità e lo stesso sindaco non lo nasconde: «I problemi, anche quello del servizio scuolabus sono nati proprio dopo il terremoto. Avevamo 24 bambini della elementare e della scuola media che prima del sisma venivano accompagnati ad Antrodoco. Dopo le cose sono cambiate, perché alcuni genitori hanno preferito mandare i ragazzi nella scuola antisismica di Montereale in provincia dell’Aquila, ma noi non avevamo un secondo scuolabus e un altro autista».
Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Aprile 2019, 21:12
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