Simone, una canzone per lottare contro l'autismo e l'indifferenza

Simone, una canzone per lottare contro l'autismo e l'indifferenza

di Claudio Fabretti

Con le Ali in tasca si può superare ogni barriera. Anche quella dell’autismo. Così Simone Maghernino, foggiano, 22 anni, è riuscito a coronare il suo sogno: incidere un brano, al quale ha dato proprio quel titolo. Un invito a combattere contro l’indifferenza, ricucendo il sentimento della fratellanza e dell’accoglienza. Un piccolo grande traguardo per quel “ragazzo autistico” che con determinazione ha sempre cercato di coltivare le sue passioni, il basket, l’informatica, e, soprattutto, la musica, anche con lo studio del pianoforte.


«Per la nostra famiglia la musica è sempre stata una compagnia quotidiana - racconta la madre, Luisa Sordillo, autrice del testo del brano (disponibile su Spotify, Amazon, Apple e nei migliori digital store) - L’interesse di Simone però ha qualcosa di straordinario, perché di solito gli autistici non prestano molta attenzione agli stimoli esterni. Invece l’amore di Simone per la musica è nato in modo spontaneo e autonomo, probabilmente perché rifugio della sua solitudine e punto sicuro di approdo per non essere giudicato. Con la musica è riuscito a manifestare la sua anima bella, a ritrovare serenità ed equilibrio, a sentirsi all’altezza, ad allargare i suoi interessi, a superare alcune delle sue difficoltà e soprattutto a conservare la possibilità di essere sé stesso senza per questo sentirsi frustrato o inadeguato».


Una passione coltivata cantando i brani dei suoi cantanti preferiti - Jovanotti, Vasco Rossi, Nek, Ligabue, Cesare Cremonini, Tiziano Ferro - e che ha trovato nel cantautore Ilario De Angelis, autore delle musiche, il partner ideale: «Ho sempre creduto in Simone - spiega - anche se i momenti difficili non sono mancati. Ha una grande anima, carattere e un’immensa voglia di fare». Una collaborazione suggellata anche dall’abbraccio tra i due nel video di Ali in tasca: «Esprime tutta la gioia di avercela fatta a portare a termine un progetto su cui chi non ci conosceva mai avrebbe scommesso - racconta De Angelis - abbiamo suggellato la nostra amicizia, ci siamo donati reciprocamente le ali per volare insieme nel mondo della musica».
Un progetto che può contribuire a sensibilizzare il pubblico sul tema dell’autismo.

«È importante stimolare la conoscenza, seguita dalla formazione e dalla acquisizione della competenza delle persone che, per il ruolo che rivestono, sono chiamate ad affiancare le persone con autismo», sottolinea la mamma di Simone, che non esclude nuovi progetti analoghi, anche se per ora «ci godiamo appieno questo momento di grande gioia, con la consapevolezza di aver realizzato un progetto innovativo, che può far apprezzare Simone e spingere a riflettere sul fatto che la disabilità non è sinonimo di assenza di qualità».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Giugno 2022, 14:42
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