Il presidente del 118: «Si poteva salvare, ma non potevamo geolocalizzarlo. Ecco perché»
«Siamo stati avvisati tardi, solo nel pomeriggio di lunedì ci hanno detto che Simon era scomparso», ha detto Delphine: il 12 agosto dunque, e Simon era scomparso già da tre giorni. «Se ci avessero rintracciato prima, potevamo fornire informazioni dettagliate agli inquirenti», aggiunge.
La famiglia era tra l’altro in possesso della mappa del percorso che Gautier avrebbe seguito a piedi dal Cilento verso Napoli: una mappa che poteva tornare molto utile durante le ricerche. Perché dunque le autorità italiane, pur conoscendo (da quella drammatica telefonata al 118) le generalità del turista disperso, non ha contattato subito la sua famiglia? Delphine se lo chiede, ed è distrutta. «Mi auguro che l’ipotesi dei medici che sia morto dopo la caduta sia vera, spero non abbia sofferto. Saperlo solo e spaventato in fondo a quel burrone mi fa impazzire».
L'autopia. Simon Gautier sarebbe morto in seguito ad uno choc emorragico per la rottura dell'arteria femorale. È emerso dall'autopsia sul corpo del turista francese eseguita oggi nell'ospedale di Sapri (Salerno).
Sono state riscontrate fratture esposte e composte ad entrambi gli arti inferiori ed il laceramento di tessuti. L'emorragia avrebbe avuto origine dalla gamba sinistra che presentava rotture dei principali vasi. Gautier, dal momento della caduta, sarebbe rimasto in vita al massimo per 45 minuti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Agosto 2019, 14:39
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