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Attorno a Silvia già da domenica, al suo arrivo in Italia, è sorta una campagna di odio. Per questo la Prefettura di Milano, città in cui lei vive con la famiglia e dove ieri è rientrata, sta valutando misure di protezione e il palazzo del Casoretto in cui abita è già sorvegliato dalle forze dell'ordine.
Ora dopo gli insulti e le minacce anche di morte (vicino a casa della ragazza è stato trovato anche un volantino) legate in particolare alla conversione all'Islam, maturata dalla ragazza durante la prigionia, il pm Nobili ha aperto un'inchiesta.
C'è un frequente passaggio di auto delle forze dell'ordine lungo la via del quartiere Casoretto di Milano in cui abita la giovane: a differenza di ieri non c'è il presidio fisso di auto di polizia e carabinieri, ma le pattuglie rallentano passando davanti al palazzo. È alzata la tapparella della finestra al secondo piano da cui Silvia Romano si è affacciata ieri per ringraziare la folla di persone che la attendeva. Sul portone del condominio sono ancora incollati i cartelli con i messaggi di bentornato per la giovane cooperante.
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Maggio 2020, 11:18
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