Sesso con una ragazzina di 14 anni: assolto un 21enne. «Lei era consenziente, prove smontano lo stupro»

La legale del ragazzo scoppia in lacrime: "Ha dovuto prendere psicofarmaci dal momento in cui è iniziato il processo. Ora l'incubo è finito"

Sesso con una ragazzina di 14 anni: assolto un 21enne. «Lei era consenziente, prove smontano lo stupro»

Si è chiuso con l’assoluzione il processo a carico del 21enne accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne. Ieri, nel tribunale di Treviso, la discussione e il collegio giudicante ha sposato la tesi difensiva, sostenuta dall’avvocato Jenny Lopresti, assolvendo il giovane con formula piena. Mentre l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Sabattini aveva chiesto la condanna a 6 anni.

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Il fatto contestato al ragazzo, che all’epoca aveva 18 anni, risale al 6 gennaio del 2018. Tutto ha inizio ad una festa in una casa. Tra i tanti ragazzini c’è anche una 14enne che decide di fermarsi a casa dell’amica per la notte. Le due ragazze dormono nello stesso letto, ma nella notte si aggiunge anche il fratello dell'amica che stava già dormendo profondamente. 

La giovane, il giorno dopo, denuncia il ragazzo, accusandolo di averla stuprata nonostante lei non volesse avere rapporti sessuali. Lo dice chiaramente agli inquirenti. E ripete la sua versione dei fatti in aula, quando è chiamata a testimoniare. «Gli ho detto che doveva smetterla, ma lui ha continuato. Ero poco più di una bambina, ma lui ha abusato di me» ha dichiarato davanti ai giudici.

Ma la sorella del giovane accusato, chiamata anche lei sul banco dei testimoni, fornisce un’altra versione di quella notte in cui lei dormiva accanto alla presunta vittima: «Mi è stato detto che si sono toccati, ma che è stato consenziente». Dalle testimonianze è emerso che durante la festa i giovani avrebbero bevuto un po’ più del dovuto e fumato alcuni spinelli. Il ragazzo, che soffre di lievi deficit cognitivi, è seguito per questo da una piscologa, chiamata anche lei sul banco dei testimoni. La dottoressa ha confermato il fatto. «Il mio paziente mi ha raccontato di quella notte e del fatto che si erano accarezzati vicendevolmente. Era felice. Ma mi ha anche detto che la ragazza era consenziente». 


Nel corso delle udienze l’avvocato Lopresti ha sostenuto una tesi diversa e plausibile rispetto a quella sposata dall’accusa. Dimostrando, tra l’altro, i problemi fisici di cui soffre il giovane che gli rendono difficile l’atto completo. E portando in aula i messaggi che la giovane aveva scambiato con un amico nei quali mai si parlava di stupro.


Poi, anche l’accusato ha fornito la sua versione dei fatti. «La ragazza aveva bevuto tanto quella sera, abbiamo fatto del petting, ma niente altro e io non l’ho violentata. È stata lei che mi ha invitato nel letto per 'giocare' insieme».

La difesa ha voluto anche, tra i testi, il medico legale Terranova che avrebbe, a sua volta, smontato la tesi dello stupro. Alla sentenza l’avvocatessa Lopresti è scoppiata in lacrime: «Il mio assistito ha dovuto prendere psicofarmaci dal momento in cui è iniziato il processo. Ora l’incubo è finito». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Novembre 2021, 12:36
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