Serena Mollicone: tutti assolti i Mottola, imputati per il delitto. Urla in aula: «Vergogna». In piazza tentativo di aggressione

Imputati per concorso in omicidio volontario erano Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, sua moglie Annamaria e suo figlio Marco

Video

di Emilio Orlando

Sono stati tutti assolti i Mottola «per non aver commesso il fatto» gli imputati per la morte di Serena Mollicone. La corte ha pronunciato poco prima delle 20 la sentenza. In aula gli abbracci tra gli imputati e gli avvocati, mentre si sono levate grida dal pubblico: «Vergogna».

I giudici di Cassino hanno assolto tutti i cinque imputati per l'omicidio di Serena Mollicone. In aula dopo la sentenza grida «vergogna» ma anche lacrime e abbracci. I giudici, dopo circa dieci ore di camera di consiglio, hanno fatto cadere le accuse per Marco Mottola, il padre Franco, ex comandante dei carabinieri di Arce e la moglie Anna Maria. I tre erano accusati dell'omicidio avvenuta nel paese in provincia di Frosinone nel giugno del 2001. Assolti anche Vincenzo Quatrale, all'epoca vice maresciallo e accusato di concorso esterno in omicidio, e l'appuntato dei carabinieri Francesco Suprano a cui era contestato il favoreggiamento.

La Procura di Cassino aveva chiesto una condanna a 24 anni per Marco Mottola, 30 per il padre Franco e 21 anni per la moglie Anna Maria. I tre erano accusati di concorso in omicidio. La richiesta di condanna era a 15 anni per Quatrale, e a 4 anni per Suprano.

In piazza tentativo di aggressione contro i Mottola

Dopo la lettura della sentenza ci sono stati momenti di altissima tensione sia nell'aula che all'esterno del palazzo di giustizia di Cassino, con un tentativo di aggressione nei confronti di alcuni imputati al punto che sono dovute intervenire le forze dell'ordine per riportare la calma. 

DELITTO MOLLICONE: PARLA LA PROCURA DOPO LA SENTENZA

«Questa Procura prende atto della decisione che la Corte di Assise nella sua libertà di determinazione ha scelto. È stato offerto tutto il materiale probatorio che in questi anni tra tante difficoltà è stato raccolto. La Procura di Cassino non poteva fare di più». Lo afferma l'ufficio giudiziario commentando l'assoluzione per i cinque imputati nel processo legato all'omicidio di Serena Mollicone.

PROCESSO SERENA MOLLICONE: LA CRONACA DELLA GIORNATA

Processo per l'omicidio di Serena Mollicone, era il giorno della sentenza. Imputati per concorso in omicidio volontario erano Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, sua moglie Annamaria e suo figlio Marco, ma anche Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano (imputato di favoreggiamento), ex carabinieri della stessa stazione. In apertura d'udienza il pm Siravo ha reso noto la testimonianza di un barbiere di Arce che, prima del funerale, tagliò i capelli mesciati a Marco Mottola. Questa circostanza, il taglio di capelli, per l'accusa andrebbe confermare che la mattina del primo giugno assieme a Serena c'era un ragazzo biondo. La procura ha sempre ritenuto essere Marco Mottola.

La nuova testimonianza si era resa necessaria perchè il criminologo Lavorino, consulente dalla famiglia Mottola, pochi giorni fa ha pubblicato un post, con le foto dell'imputato senza meches e il barbiere, già ascoltato in precedenza, ha riferito poi ai parenti della 18enne, con messaggi audio, che due giorni prima del funerale di Serena ha tagliato i capelli prooprio a Marco Mottola.

Ora la corte si è ritirata per decidere.

La corte alle 11.05 dopo una breve camere di consiglio aveva rigettato la richiesta.

 

Successivamente ha preso la parola l'avvocato Mauro Marsella, del pool della difesa Mottola, ha argomentato che "non ci sono prove" per condannare gli imputati. E che "non c'è la prova oltre ogni ragionevole dubbio", per questo ha chiesto l'assoluzione. Ha Montesquieu sulla principio dello Stato di diritto. Ha proseguito l'avvocato Francesco Germani si è chiesto: "Perchè tre rispettati rappresentanti dell'arma dei carabinieri, di un tratto abbiano gettato a mare la divisa per coprire un omicidio?". Ha fatto un ultimo appello ai giudici popolari: "Non vi fate influenzare, dovete essere sereni e tranquilli". Poi ha citato Salvadore Quasimodo: "Signori il cuore della terra è in quest'aula, vi chiedo di entrare in camera di consiglio con il solo vostro libero convincimento. Sono convinto che avrete questa forza". 

Attorno alle 11 la corte si è ritirata in camere di consiglio. La sentenza in serata. La sorella di Serena, Consuelo pochi istanti prima dell'udienza ha affermato: "E' arrivato questo giorno, mio padre lo ha atteso tanto. Speriamo che vada tutto bene. Oggi il pensiero va a lui e a mia sorella". Le uniche parole pronunciate dall'ex maresciallo Mottola sono state: "Siamo tranquilli, siamo qua".

Serena Mollicone, in aula i genitori di Marco Vannini

«Noi siamo diventati un po' il simbolo della giustizia italiana perché nel nostro caso giustizia è stata fatta. Mi auguro che oggi avvenga anche questo. Noi siamo in sostegno della famiglia, perché Serena non c'è più, non c'è più il papà che ha lottato come un leone per anni e nel momento in cui sembrava che ci fosse uno spiraglio di giustizia e verità per la figlia è andato via». Lo ha detto la madre di Marco Vannini arrivando insieme al marito in Tribunale a Cassino per assistere alla lettura della sentenza del processo sull'omicidio di Serena Mollicone e portare solidarietà alla famiglia della giovane di Arce, uccisa nel 2001.


Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Luglio 2022, 16:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA