Serena Mollicone, cinque a giudizio. I pm: «Uccisa in caserma carabinieri». Il padre: dopo 18 anni verità verrà fuori

Serena Mollicone, cinque a giudizio. I pm: «Uccisa in caserma carabinieri». Il padre: dopo 18 anni verità verrà fuori
Sono stati chiesti cinque rinvii a giudizio  per l'omicidio di Serena Mollicone, la tredicenne di Arce (Frosinone) ritrovata morta nei primi giorni di giugno in un boschetto a pochi chilometri dal suo paese. Lo ha reso noto il procuratore di Cassino, Luciano d'Emmanuele. La richiesta è stata depositata nei confronti dell'ex maresciallo dei carabinieri di Arce Franco Mottola, la moglie Anna e il figlio Marco, e il maresciallo Vincenzo Quatrale per concorso in omicidio. Per Quatrale, anche lui carabiniere, si ipotizza anche l'istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, mentre per l'appuntato Francesco Suprano, militare dell'Arma, solo il reato di favoreggiamento.

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«Grazie alla rivisitazione approfondita e sistematica di tutti gli atti procedimentali, svolta con la collaborazione del comando provinciale dei carabinieri di Frosinone, alla riesumazione del cadavere e all'applicazione di tecniche all'avanguardia, sia all'opera della professoressa Cristina Cattaneo, del Labanof dell'Istituto di medicina legale di Milano che del Ris dei carabinieri di Roma, questo ufficio ritiene di aver provato che Serena Mollicone è stata uccisa nella caserma dei carabinieri di Arce».
 

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Lo sottolinea in una nota la procura di Cassino che oggi ha fatto le richieste di rinvio a giudizio.
Secondo la procura Serena sarebbe stata uccisa «con una spinta contro una porta, data la riscontrata perfetta compatibilità tra le lesioni riportate dalla vittima e la rottura di una porta collocata in caserma» e «la perfetta compatibilità tra i microframmenti rinvenuti sul nastro adesivo che avvolgeva il capo della vittima ed il legno della suddetta porta, così come con il coperchio di una caldaia della caserma».


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Il padre: verità verrà fuori. «Sono 18 anni che Serena è stata uccisa, è giusto finalmente sapere la verità. Sono fiducioso che, a questo punto, la verità verrà fuori totalmente e chi ha sbagliato deve pagare». Così Guglielmo Mollicone, padre di Serena, uccisa nel 2001 ad Arce (Frosinone), commenta all'Adnkronos la notizia che la procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone al termine delle indagini sulla morte della ragazza. Secondo la procura Serena fu uccisa in caserma: «Io fin dall'inizio ho sempre sostenuto questa tesi - sottolinea il papà della ragazza - Con indagini ben fatte è stato constatato che è successo quello che io, già allora, sostenevo. Serena non aveva nemici, né io avevo nemici così crudeli da ucciderla». Guglielmo Mollicone ribadisce la tesi che sostiene da tempo, ossia che «Serena era andata in caserma per denunciare un giro di droga». Il papà ricorda che la figlia «è stata massacrata» e dai suoi resti «manca addirittura l'organo genitale e una parte della fronte».
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Luglio 2019, 14:02
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