Giallo di Castelfranco, farmacista morta: la Procura indaga per omicidio volontario

Giallo di Castelfranco, farmacista morta: la Procura indaga per omicidio volontario

Il sostituto procuratore della procura del tribunale di Treviso Mara Giovanna De Donà ha aperto un fascicolo per omicidio volontario in attesa dell’autopsia sul corpo di Serena Fasan, la farmacista 37enne trovata morta in casa nel pomeriggio del 25 agosto dal compagno. A destare sospetti sono stati dei segni sul collo di Serena Fasan, all’altezza della gola rinvenuti dal medico dopo la prima ispezione cadaverica. 

«Quei segni di due mani sul collo - è stato spiegato dal medico legale e da chi per primo ha ispezionato il corpo della giovane mamma - sono potenzialmente riferibili a un possibile soffocamento. Ma per uccidere una persona serve molta forza, e questi stessi segni non sono così evidenti, oltre al fatto che potrebbero essere stati causati dallo stesso intervento dei parenti intervenuti nel tentativo di liberarle le vie aeree». Ma per il sostituto procuratore devono aver avuto molto più valore tanto da decidere di aprire un fascicolo per omicidio volontario. Decisiva l'autopsia per dirimere tutti i dubbi. 

 

 

L'autopsia

Il sostituto procuratore della Repubblica di Treviso, Mara De Donà, ha affidato l'incarico di eseguire l'autopsia sul corpo di Serena Fasan, all'anatomopatologo Alberto Furlanetto.

La procedura, secondo quanto si è appreso, si svolgerà nei primi giorni della prossima settimana.

«Mi stupirei di trovare conferme all'ipotesi di aggressione, i segni che lo fanno supporre sono molto modesti». Lo ha detto il medico legale Alberto Furlanetto, che ha esaminato il corpo assieme al pubblico ministero prima della rimozione e ha ritenuto «compatibili» gli indizi con l'ipotesi di un attacco epilettico, emersa nelle ultime ore. «Ma sarà necessario - ha concluso - considerare più aspetti». 
 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Agosto 2021, 20:18
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