Luis Sepúlveda ucciso dal virus, muore a 70 anni il poeta della "Gabbianella"

Luis Sepúlveda ucciso dal virus, muore a 70 anni il poeta della "Gabbianella". Lo scrittore è deceduto a Oviedo

di ​Stefania Cigarini
Ha cercato per tutta la vita di insegnarci a volare, come fa il gatto Zorba con la gabbianella, protagonisti del suo romanzo icona. E volare è sinonimo di lotta, costante, per i deboli del mondo, dagli indios mapuche agli animali, e i loro diritti. Lo scrittore Luis Sepúlveda, 70 anni, è morto ieri a Oviedo (Spagna) di coronavirus. Era ricoverato dal 27 febbraio, insieme alla moglie poetessa Carmen Yáñez, entrambi positivi al ritorno da un festival letterario in Portogallo. Lei ha superato l’infezione, ora piange il compagno di una vita. Insieme hanno due figli. 

Sepúlveda, cileno, è stato esule politico (torturato sotto la dittatura di Pinochet), guerrigliero in Nicaragua, apolide, cittadino del mondo, naturalizzato francese, di nuovo cileno (nel 2017 gli è stata restituita la nazionalità), spagnolo di adozione. È uno degli scrittori latinoamericani più amati dagli italiani che l’hanno sempre accolto con affetto, pienamente ricambiato. Trent’anni di sodalizio con la casa editrice Guanda hanno fruttato nove milioni di libri venduti e, oggi, all’editore Luigi Brioschi un lutto profondo: «Non è solo la perdita di un autore cruciale, ma dell’amicizia che ci legava, sentimento forte e certamente antico, e che entrava in ogni discorso, in ogni progetto, in ogni ricordo». 

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Un legame speciale con Roma, dal 1996, quando iniziò, portato da Rita Sala, una collaborazione con Il Messaggero diretto da Pietro Calabrese, come ricorda con struggimento la giornalista Rita Pinci su Instagram. In Italia debutta con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989), seguiranno decine di opere - sempre a cavallo tra impegno e poesia - tra le quali Il mondo alla fine del mondo, La frontiera scomparsa, Incontro d’amore in un paese in guerra, Diario di un killer sentimentale, Patagonia Express, Le rose di Atacama, Storia di una balena raccontata da lei stessa. 

È però Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (1996 Salani), il libro più amato dagli italiani che hanno acquistato 2 delle 5,5 milioni di copie vendute nel mondo. E trasformato il film di animazione omonimo (1998) diretto da Enzo D’Alò in un cult del cinema non solo per bambini. In Italia era stato nel 2017 a Più Libri Più Liberi, fiera della piccola e media editoria a Roma-Eur e lo scorso ottobre, a Milano, per la festa che la casa editrice organizzò per il suoi 70 anni. 

Ricorda oggi Ricardo Franco Levi, presidente Associazione Italiana Editori: «I suoi libri e le sue parole ci hanno accompagnato e continueranno ad accompagnarci anche in futuro».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Aprile 2020, 09:46
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