I sanitari rifiutano il vaccino? La sentenza: «Giusto sospenderli»

I sanitari rifiutano il vaccino? La sentenza: «Giusto sospenderli»

di Simone Pierini

Niente stipendio a medici o infermieri che non si vaccinano. Lo ha deciso il giudice di Belluno Anna Travia che ha preso una posizione forte contro i sanitari no vax aprendo così il dibattito sull’obbligatorietà chiesto a gran voce dal mondo scientifico. Il magistrato ha respinto la richiesta di due infermieri e otto operatori sociosanitari di una Rsa che avevano rifiutato di sottoporsi al vaccino lo scorso febbraio e che per questo erano stati sospesi dal lavoro. Messi in ferie forzate dalla direzione della Rsa, il medico del lavoro li aveva definiti «inidonei al servizio». E il giudice ha confermato tutto definendo «insussistenti» le ragioni dei ricorrenti poiché «è ampiamente nota l’efficacia del vaccino nell’impedire l’evoluzione negativa della patologia causata dal virus».

Una vicenda che potrebbe fare giurisprudenza in Italia dove sono tra i tra 1140 e 2280 (l’1-2% del totale) gli operatori sanitari che hanno rifiutato.

Una percentuale minima, ma pur sempre troppi guardando il caso del cluster nel padiglione Maragliano della clinica di San Martino di Genova dove un’infermiera no vax ha infettato dieci pazienti scatenando l’ira del governatore Giovanni Toti. Tra i più forti sostenitori dell’obbligatorietà tra i medici c’è il virologo Roberto Burioni: «Leggendo questa notizia sono molto felice. Cosa aspetta il Governo a emettere un decreto legge che imponga la vaccinazione ai sanitari? Che si scappi il morto (evitabile)?», si chiede twittando.

D’altronde anche il recente rapporto pubblicato dall’Istituto superiore di sanità ha mostrato il drastico calo di infezioni tra i sanitari dopo l’avvio della campagna di vaccinazione. «Le curve epidemiche dei casi» di Covid-19 «dalla seconda metà di gennaio hanno iniziato a divergere, mostrando un trend visibilmente in calo per gli operatori sanitari a fronte di un trend stazionario, con tendenza a un evidente aumento dall’8 febbraio, nella popolazione generale».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Marzo 2021, 08:27
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