Il maniaco ruba scatti a commesse, bagnine e bagnanti: la moglie scopre la fotogallery e reagisce

Il maniaco ruba scatti a commesse, bagnine e bagnanti: la moglie scopre la fotogallery e reagisce
SENIGALLIA - Scopre nel cellulare del marito una collezione di scatti rubati ad ignare donne e, disperata, chiede aiuto. Si è rivolta al Consiglio delle donne questa moglie e madre per capire come comportarsi. L’uomo, messo alle strette, ha confessato. Ha uno strano vizio, quello di spiare le donne, fotografarle e rivedersi poi le immagini con comodo a casa. Si è appostato fuori dalle vetrine di alcuni negozi per immortalare le commesse e lo stesso ha fatto al mare la scorsa estate, collezionando bagnine e bagnanti. 

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Una mania che va avanti da mesi ma che, stando a quanto riferito dall’uomo, non ha mai portato a tradimenti. Si sarebbe limitato ad osservare ed immortalare sguardi, sorrisi ma soprattutto altri dettagli del fisico di ignare ragazze e signore, che mai potrebbero immaginare di essere finite nel catalogo personale di un uomo apparentemente normale. Marito e padre di famiglia. Un variegato book fotografico dove ce ne sono finite parecchie. «È stato uno choc – racconta la donna – casualmente mi sono imbattuta nella galleria fotografica del suo cellulare. Non gliel’ho mai guardato e non avevo mai sospettato nulla. Stavo guardando una foto poi scorrendo ho visto tutte quelle immagini». Il panico. La signora non aveva mai dubitato del marito. Ignorava questa sua strana passione per la fotografia. Soggetti tutti al femminile. «Ho chiesto subito spiegazioni – aggiunge – sempre che una cosa del genere ne possa avere. Ho riconosciuto alcuni negozi e le commesse. Poi foto in spiaggia. Mi ha detto che nemmeno le conosce. Gli sono piaciute e le ha fotografate. Tutto qui. Per lui non c’era nulla di male. Mi ha assicurato di non avermi tradito ma per me è stato un dolore immenso. Non so nemmeno se sia legale questa cosa che ha fatto. Se appostarsi fuori da un negozio per fotografare una commessa si possa fare. Di certo c’è qualcosa di patologico in lui. Deve farsi curare». È proprio questa la strategia la condivide anche la presidente del Consiglio della donne, Michela Gambelli. L’uomo ora è sotto monitoraggio da parte della famiglia. La segnalazione è recente. C’è stato solo un primo racconto e sfogo da parte della moglie. Uno psicoterapeuta potrebbe aiutarlo ad individuare il suo disturbo, se tale verrà confermato, cercando la strada giusta per risolverlo. 

«Non esce mai – prosegue la moglie – quando non lavora sta sempre a casa, non ho mai avuto motivo di dubitare però quel cellulare glielo lancerei dalla finestra. Ci sta sempre attaccato. Tornassi indietro non la riguarderei quella galleria fotografica. Certo cose è meglio non saperle, un dolore e un’umiliazione in meno». Una finestra aperta sul mondo lo smartphone, che mentalmente può portare fuori pur essendo a casa. Una vicenda che il Consiglio delle donne ha autorizzato a rendere pubblica, pur nel rispetto della privacy delle persone coinvolte, per dimostrare che ci sono tanti campanelli di allarme di disagi che possono iniziare con comportamenti maniacali ma all’apparenza innocui che, se non curati, possono degenerare fino ai casi estremi dove si arriva a mettere a repentaglio l’incolumità di una donna.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Marzo 2018, 13:09
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