Sei in condotta dopo le critiche allo stage, lo studente: «Otto ore di sfruttamento al giorno»
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Le critiche sono tutte per il progetto di alternanza scuola-lavoro. «Il termine sfruttamento deriva dal fatto che lo studente svolge una mansione assolutamente gratuita senza ricevere, dal mio punto di vista, nulla in cambio. Ci dicono che serve a sviluppare competenze trasversali e che è un’opportunità per trovare lavoro al termine dello stage, ma la realtà è che molte aziende – non tutte ovviamente - ci lucrano sopra e hanno un tornaconto enorme. Io mi sono sentito sfruttato, perché ho svolto una mole di lavoro non indifferente senza ricevere nulla in cambio».
«Otto ore di lavoro da operaio-massa, con una mansione apprendibile da chiunque e in 15 minuti», scriveva nel post sui social. «Mi hanno messo a lavorare in una catena di montaggio. La mia mansione era premere un bottone e mettere un’etichetta. Questo per otto ore al giorno e per tre settimane. Un lavoro estremamente ripetitivo e poco formante. Io e il mio compagno abbiamo chiesto di essere assegnati ad altri compiti, chiedendo anche di seguire il lavoro degli ingegneri, ovviamente senza disturbare. Ma non ci è stato permesso».
La scuola non ha preso bene la sua verità: «Quando sono stato convocato dalla dirigenza io volevo spiegare le mie ragioni e chiarire la faccenda, ma hanno semplicemente cercato di convincermi di quanto fosse bella la mia situazione. Non capisco a quale tentativo di confronto si riferisca il preside: loro parlavano, io ascoltavo. Quando ho avuto modo di parlare anche con altri docenti, qualcuno si è finalmente convinto che il mio progetto di alternanza non fosse poi tutto rosa e fiori... Io sono per l’abolizione della legge 107 che regolamenta l’alternanza scuola-lavoro. L’esperienza pratica può essere utile, a patto che non consista in una terapia shock tesa solo a fornire un’anteprima del mondo del lavoro solo nei suoi aspetti negativi. Lo stage può essere valido se nella sua applicazione si toglie quel carattere di intervento feroce di privato nel pubblico».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Aprile 2018, 14:48
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