Scuola e discoteche chiuse, l'appello di Speranza ai giovani: «Aiutateci a tenere il contagio sotto controllo»

Scuola e discoteche chiuse, l'appello di Speranza ai giovani: «Aiutateci a tenere il contagio sotto controllo»
«Non possiamo sbagliare sulla scuola e ogni provvedimento, ogni sacrificio chiesto, anche con quest'ultimo provvedimento sulla chiusura delle discoteche, è fatto pensando alla riapertura delle scuole che segnerà la vera fine del lockdown». Così Roberto Speranza in un colloquio con Repubblica, nel quale aggiunge che «da ministro della Salute ho molto a cuore la ricostruzione di un rapporto strutturale tra scuola e sanità. Nel 1961 è stata approvata una norma sulla medicina scolastica, poi sparita negli anni 90 nella fase dei tagli. Ora va recuperato, non possiamo lasciare soli presidi e insegnanti. Il rapporto tra dipartimenti di prevenzione e istituti, il radicamento e la forza dei medici di medicina generale sarà il primo passo in questa direzione».

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L'APPELLO AI GIOVANI «Aiutateci a tenere sotto controllo il contagio. Tra meno di un mese dobbiamo riaprire scuole e università in sicurezza. E non possiamo sbagliare. Non c'è un finale già scritto in questa partita, dipende dai nostri comportamenti e tutti, a cominciare dai ragazzi, dobbiamo esserne consapevoli». questo l'appello del ministro in seguito al provvedimento per la chiusura delle discoteche. Speranza aggiunge di sapere che si tratta di «un sacrificio, ma è inevitabile per affrontare la sfida dell'apertura delle scuole, il vero cuore delle relazioni sociali del Paese. Non vogliamo chiudere in casa i ragazzi né rovinare le loro vacanze. Credo che possano continuare a divertirsi rispettando le uniche tre regole che sono rimaste: mascherine usate correttamente anche all'aperto, distanziamento di almeno un metro per interrompere la catena dei contagi e igiene delle mani».

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«I ragazzi sono stati straordinari durante il lockdown - continua Speranza -, lo hanno sofferto ed evidentemente, essendo stati meno colpiti dal virus, si sono lasciati prendere dalla voglia di divertirsi, dall'estate. Purtroppo dobbiamo fare i conti con un dato di fatto: l'età media dei contagiati nelle ultime settimane è scesa vertiginosamente, siamo intorno ai 39 anni e ci sono alcuni ragazzi in condizioni severe. È chiaro che il virus fa più male ai grandi e i più giovani pagano un prezzo meno alto, ma possono portarlo a casa. Difendere loro significa difendere il Paese».

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Sull'aumento dei contagi, Speranza afferma che «il quadro italiano è decisamente migliore di quello della maggior parte dei paesi europei, oggi meno di 500 casi contro i 3000 di Francia e Spagna. Ma la tendenza alla ripresa dei contagi deve farci rialzare, senza allarmismi, il livello di attenzione per non vanificare il vantaggio accumulato grazie al sacrificio di tutti. Gli ultimi provvedimenti, come i tamponi per chi rientra dai Paesi a rischio, vanno in questa direzione. Intensificheremo l'uso di quelli rapidi, fino ad ora ne è stato validato uno. L'auspicio è che arrivino presto sul mercato molti altri test, li diffonderemo il più possibile. Questo ci aiuterà nella velocità della diagnosi. Stiamo considerando anche l'ipotesi di test salivari».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Agosto 2020, 10:23
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