Scuola e discoteche chiuse, l'appello di Speranza ai giovani: «Aiutateci a tenere il contagio sotto controllo»
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L'APPELLO AI GIOVANI «Aiutateci a tenere sotto controllo il contagio. Tra meno di un mese dobbiamo riaprire scuole e università in sicurezza. E non possiamo sbagliare. Non c'è un finale già scritto in questa partita, dipende dai nostri comportamenti e tutti, a cominciare dai ragazzi, dobbiamo esserne consapevoli». questo l'appello del ministro in seguito al provvedimento per la chiusura delle discoteche. Speranza aggiunge di sapere che si tratta di «un sacrificio, ma è inevitabile per affrontare la sfida dell'apertura delle scuole, il vero cuore delle relazioni sociali del Paese. Non vogliamo chiudere in casa i ragazzi né rovinare le loro vacanze. Credo che possano continuare a divertirsi rispettando le uniche tre regole che sono rimaste: mascherine usate correttamente anche all'aperto, distanziamento di almeno un metro per interrompere la catena dei contagi e igiene delle mani».
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«I ragazzi sono stati straordinari durante il lockdown - continua Speranza -, lo hanno sofferto ed evidentemente, essendo stati meno colpiti dal virus, si sono lasciati prendere dalla voglia di divertirsi, dall'estate. Purtroppo dobbiamo fare i conti con un dato di fatto: l'età media dei contagiati nelle ultime settimane è scesa vertiginosamente, siamo intorno ai 39 anni e ci sono alcuni ragazzi in condizioni severe. È chiaro che il virus fa più male ai grandi e i più giovani pagano un prezzo meno alto, ma possono portarlo a casa. Difendere loro significa difendere il Paese».
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Sull'aumento dei contagi, Speranza afferma che «il quadro italiano è decisamente migliore di quello della maggior parte dei paesi europei, oggi meno di 500 casi contro i 3000 di Francia e Spagna. Ma la tendenza alla ripresa dei contagi deve farci rialzare, senza allarmismi, il livello di attenzione per non vanificare il vantaggio accumulato grazie al sacrificio di tutti. Gli ultimi provvedimenti, come i tamponi per chi rientra dai Paesi a rischio, vanno in questa direzione. Intensificheremo l'uso di quelli rapidi, fino ad ora ne è stato validato uno. L'auspicio è che arrivino presto sul mercato molti altri test, li diffonderemo il più possibile. Questo ci aiuterà nella velocità della diagnosi. Stiamo considerando anche l'ipotesi di test salivari».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Agosto 2020, 10:23
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