Giannelli, il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi: «Banchi che non arrivano, spazi da trovare: la scuola non è ancora pronta"

Caos ripartenza, parla il "Presidente dei presidi": «Banchi che non arrivano, spazi da trovare: la scuola non è ancora pronta"

di Lorena Loiacono
«Sarà l’anno più difficile per la scuola dal Dopoguerra ad oggi. Abbiamo a che fare con una pandemia»: non ha dubbi Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi. La riapertura delle scuole rappresenta uno stress test fondamentale sulle misure di sicurezza anti-Covid.

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La scuola si farà trovare pronta?
«Il personale si sta impegnando al massimo, ma è chiaro che il problema dei ritardi si fa sentire su più fronti».

Per i banchi?
«I banchi monoposto sono fondamentali per il distanziamento: i primi sono stati consegnati soprattutto nelle aree simbolo dell’emergenza, a cominciare da Codogno, ma in tutto il resto del Paese la consegna andrà avanti fino a fine ottobre. Quindi ci saranno scuole che, il 14 settembre, non potranno garantire il distanziamento».

Come si farà?
«Se non si riesce a garantire il distanziamento i bambini dovranno tenere la mascherina sul volto anche in classe, seduti al loro posto. Con i banchi biposto si impone l’uso continuativo della mascherina anche ai bambini: un disagio che, se i banchi fossero arrivati prima, si sarebbe evitato».

Non è stato possibile ampliare gli spazi della didattica con le aule aggiuntive?
«Anche in questo caso il problema dei ritardi si è fatto sentire: gli enti locali, soprattutto al Centro Italia e al Sud, non sempre sono riusciti a reperire le aule necessarie. Chiediamo che avvenga il prima possibile, anche avvalendosi dell’affitto con il contributo finanziario dello Stato».

Ci saranno tutti i docenti in cattedra?
«No, la scuola dovrà avvalersi di migliaia di supplenze. Ma del resto la scuola italiana si basa sul precariato da sempre: abbiamo già raggiunto nell’anno passato 200mila supplenze, 40-50mila in più che cosa ci cambiano? Purtroppo è un sistema collaudato. Potremo contare su 70mila assunzioni a tempo determinato per l’organico aggiuntivo, per l’emergenza Covid».

Sono già arrivati i nuovi docenti?
«No, non ancora. Gli uffici scolastici regionali li stanno assegnando: il tema è sempre il ritardo, sarebbe stato preferibile sapere prima s quanti docenti poter contare».

Ha seguito le polemiche sui test sierologici?
«Sì, ma non credo che i docenti non li vogliano fare: spesso hanno incontrato difficoltà nella prenotazione».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Settembre 2020, 12:21
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