Scuola, Azzolina alla Camera: «Non vogliamo togliere il tempo pieno»

Scuola, Azzolina alla Camera: «Non vogliamo togliere il tempo pieno»
«Non vogliamo togliere il tempo pieno», ha assicurato la ministra Azzolina nell'informativa alla Camera questa mattina. Occasione nella quale Azzolina ha anche rivendicato la chiusura della scuole a marzo: una scelta che «ha salvato migliaia di vite».
 

Azzolina: con chiusura scuole salvate migliaia di vite



«La refezione scolastica, la ricreazione e tutti i momenti di pausa dall'attività didattica, sono momenti assolutamente importanti per lo sviluppo del ruolo sociale, di valorizzazione e di crescita di ogni alunno. Alle scuole è stata per questo raccomandata la massima cura nel cercare e trovare apposite soluzioni, tutte quelle percorribili, pur di non sacrificare lo svolgimento di momenti di aggregazione così importanti nella crescita individuale», ha detto Azzolina.

«Ho letto approssimazioni e dati senza una fonte certa che parlano di centinaia di migliaia di studenti che non avranno la mensa. Non è così. Saranno necessari adattamenti, ci saranno nuove regole, ma nessuno vuol togliere il tempo pieno ai bambini. Dove ci sono delle criticità i nostri Uffici Scolastici Regionali stanno intervenendo a supporto delle scuole. In raccordo con i Comuni che gestiscono il servizio mensa», ha concluso.
 

La chiusura delle scuole



«La decisione di sospendere le attività didattiche in presenza, assunta con grande dolore e senso di responsabilità, ci ha consentito di operare nell'esclusivo interesse di cittadine e cittadini. Lo rivendicherò sempre. Abbiamo salvato decine di migliaia di vite. Con lo stesso senso di responsabilità, oggi, di fronte ad un quadro mutato anche dal punto di vista epidemiologico e nella consapevolezza di essere un Paese diverso da quello di marzo, più preparato ad affrontare la situazione, siamo chiamati ad occuparci del rientro a scuola». Così alla Camera la Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, riferisce sulle modalità di ripresa dell'anno scolastico. «Non è la prima volta che riportiamo in aula le nostre studentesse e i nostri studenti. Voglio ricordarlo. Lo avevamo già fatto a giugno, con gli Esami di Stato della scuola secondaria di secondo grado, nonostante lo scetticismo di quanti ci sconsigliavano di farlo. Abbiamo riportato mezzo milione di studentesse e di studenti e i componenti di ben 13 mila commissioni a scuola. Un'operazione che si è svolta senza criticità. Abbiamo visto titoli di giornale che davano per scontata la fuga dei docenti dalle Commissioni e il conseguente fallimento degli esami», ha concluso.
 
Video
 

La polemica



«La scuola è un pilastro della nostra società.
Proprio per questo alla scuola dobbiamo un grande rispetto. E, nel nome della scuola, occorrono, pur nel normale confronto dialettico che deve esserci sempre in una società sana e democratica, più collaborazione, più proposte e meno scontro politico. Approfittare della scuola per fare mera propaganda, ancor più in periodi delicati come questo, significa non agire nell'interesse delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi».  




«Quel che non meritano le nostre ragazze e i nostri ragazzi, il personale della scuola, le famiglie è assistere a polemiche sterili che si consumano sulla loro pelle. Non meritano di ascoltare slogan e frasi ad effetto che puntano alla pancia dell'elettorato, ma non lasciano poi nulla di concreto sul tavolo, nessuna vera proposta, nessuna iniziativa reale. Mi auguro che la grande lezione di lavoro costante, sacrificio e resilienza offerta dal sistema nazionale di istruzione e formazione in queste settimane che, unito, ha lavorato per la ripresa, possa davvero orientare il dibattito in modo diverso».

 

Il Recovery Fund e la scuola



«Di scuola non si era mai parlato così tanto, anche in termini di possibilità, di opportunità. Dovremo ben impiegare le risorse del Recovery Fund. Non mancheranno al nostro Paese le idee e il coraggio per realizzarle, per una scuola migliore, solidale e che possa essere sempre più luogo fondamentale per accorciare ogni divario e garantire la vera inclusione». Così la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina alla Camera.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Settembre 2020, 12:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA