Scuola, il Governo insiste sul ritorno in classe. Figliuolo: «Più test e tracciamento»

Gli appelli delle Regioni rimasti inascoltati

Scuola, il Governo insiste sul ritorno in classe. Figliuolo: «Più test e tracciamento»

Sulla scuola il Governo tira dritto e insiste sul ritorno in classe come previsto dal calendario. Nonostante le Regioni abbiano chiesto di rinviare il ritorno a scuola, il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha inviato una circolare ai presidi in cui si chiede di aumentare test e tracciamento in ambito scolastico, con un «maggior coinvolgimento attivo di pediatri di libera scelta e medici di medicina generale».

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Emiliano: «Governo irremovibile, richieste delle Regioni vane»

«Le Regioni hanno chiesto invano lo slittamento della ripresa delle lezioni in presenza, ma il Governo è stato irremovibile» - ha spiegato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia - «Non posso intervenire con un'ordinanza regionale, perché in base al Decreto legge 111 dello scorso 6 agosto è possibile prendere provvedimenti del genere solo in zona rossa».

Zaia: «Così non reggeremo»

Il presidente del Veneto Luca Zaia non cerca lo scontro con il governo, ma spera in un ripensamento sulla riapertura delle scuole. «Se le condizioni per aprire rimangono queste - dichiara a La Repubblica -, senza ipocrisia: non siamo in grado di reggere». Il governatore è per posticipare il rientro in aula, altrimenti «il risultato sarà che da lunedì avremo un sacco di classi in Dad, orari ridotti, ci trascineremo per una settimana e poi probabilmente si dovrà intervenire». «Un rinvio di 15 giorni - prosegue Zaia - non vuol dire perdere il campionato».

Ecco perché il governatore ha deciso di rivolgere «un ultimo appello al premier». «Non cerco la rissa», premette nel chiedere di ascoltare il parere della scienza. «Evitiamo di andare in ordine sparso, ma la comunità scientifica deve pronunciarsi», è la sua esortazione. Nello specifico, Zaia domanda che «si esprima il Comitato tecnico scientifico, non può non farlo su richiesta delle Regioni», dice.

Caos scuola e non solo

Continuano a moltiplicarsi gli appelli delle Regioni al Governo di ripensare al ritorno in classe. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha spiegato di aver disposto il ricorso alla Dad per le scuole medie, elementari e dell'infanzia fino al 29 gennaio per «circostanze di eccezionale e straordinaria necessità». Il Governo sta tentando di fermare la fuga in avanti del 'governatore' campano con una impugnativa, mentre il Tar ha chiesto alla Regione di presentare ulteriori documenti.
La Sicilia, intanto, posticipa il rientro a scuola di tre giorni e il Trentino ha annunciato che non applicherà le nuove norme sulla quarantena a scuola e sul Super green pass per i trasporti.

Scuola, l'allarme dei presidi

L'aumento esponenziale dei contagi rischia di decimare il personale scolastico. Secondo una prima stima dell'Associazione nazionale presidi, da domani potrebbero mancare 100mila dipendenti a causa del Covid, per un totale di circa il 10% del comparto. «Già in queste ore il numero degli studenti positivi ha raggiunto cifre che rendono impossibile attuare le procedure previste», ha spiegato Antonello Giannelli, presidente di Anp.


Le nuove regole per la scuola

In base alle nuove regole sull'accesso a scuola, sulle quarantene e sullo screening, i presidi saranno autorizzati a controllare la situazione vaccinale degli studenti, senza che questo comporti una violazione della privacy. Nelle linee guida del Miur viene precisato che, per le scuole medie e superiori, con almeno due positivi in classe, gli studenti dovranno dimostrare i requisiti per frequentare le lezioni in presenza.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Gennaio 2022, 10:41
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