In aula entro il 18 maggio oppure l’anno finisce qui: tutti promossi e maturità formato ridotto

In aula entro il 18 maggio oppure l’anno finisce qui: tutti promossi e maturità formato ridotto

di Lorena Loiacono
Promozione assicurata per tutti ed esami di Stato in formato ridotto. Il Covid-19 mette mano all’anno scolastico e lo stravolge: le novità, introdotte nel decreto scuola approvato ieri in Consiglio dei ministri, riguardano due scenari distinti in base alla data fissata per il rientro in classe.

Lo spartiacque è fissato al 18 maggio: il rientro tra i banchi prima di quella data, ritenuto assai improbabile, permetterebbe di svolgere gli esami di terza media e di maturità in presenza. La maturità avrà comunque la commissione interna, con i docenti quindi al corrente del programma realmente svolto, e il secondo scritto facilitato, con le domande preparate dalla singola commissione e non più a livello nazionale. Nel caso in cui, ed è la possibilità più probabile, non si potesse rientrare entro il 18 maggio l’anno potrebbe considerarsi concluso: gli esami di terza media non si faranno e verranno sostituiti da una tesina su cui poi i docenti potranno dare le loro valutazioni per il voto finale. Mentre la maturità si svolgerà con un solo colloquio, in formato maxi, da svolgersi online. Sarà in formato maxi perché dovrà toccare tutti gli argomenti, sostituendosi anche ai due scritti che verrebbero a saltare. Si seguirebbe, in questo caso, il modello di esame adottato nel 2009 per le scuole delle aree colpite dal terremoto. L’esame di Stato in presenza, al momento, è previsto solo per gli studenti cosiddetti “privatisti” che sosterranno la prova nella sessione straordinaria, che generalmente si svolge nel mese di settembre.

Nel frattempo la didattica a distanza dovrà andare avanti regolarmente, viene infatti considerata obbligatoria.
Ma su questo fronte è intervenuto anche l’Istat evidenziando le differenze territoriali: una famiglia su 3 in Italia non ha un computer e il dato si amplifica al sud raggiungendo in Calabria il 46% e in Sicilia il 44,4%. Per i docenti sono state congelate le graduatorie di istituto, per le quali l’aggiornamento si farà il prossimo anno, e si resta in attesa dei bandi per i concorsi.

Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Aprile 2020, 06:00
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