Lo studente fa il ramadan, i compagni italiani posticipano la cena di classe. «Così puoi mangiare con noi»

Lo studente fa il ramadan, i compagni italiani posticipano la cena di classe. «Così puoi mangiare con noi»

di Domenico Zurlo
Cos'è l'integrazione? Il caso di Reda Herradi, un 17enne nato in Italia da genitori marocchini, può ben spiegare quale sia il lato più bello di quando giovani di origine italiana e altri di origine straniera, cattolici e musulmani o di altre religioni passano le loro giornate a contatto tra loro.

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Reda, musulmano, rispetta il ramadan, che prevede un digiuno assoluto dall'alba al tramonto, in questo caso fino alle 22: per questo i suoi compagni di scuola, al liceo scientifico Albert Einstein di Torino, che stavano organizzando la loro cena di classe, hanno scelto di posticiparne l'inizio proprio alle 22 per consentirgli di esserci. «Mi hanno chiesto a che ora fosse il tramonto e hanno prenotato mezz'ora più tardi. Così ho potuto andare anche io», ha raccontato. «Non avevo chiesto nulla e non lo avrei mai immaginato, ma mi ha fatto davvero piacere quest'attenzione».

«Non capiamo questo stupore - si scherniscono gli studenti -.
Siamo una classe e volevamo esserci tutti, abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze di ciascuno». La storia è stata raccontata su Facebook dalla madre di uno degli studenti. «I nostri ragazzi ci hanno chiesto di poter tornare più tardi del previsto, così da poter cenare anche con Reda», spiega una mamma, Luisa Mondo. «Quello che colpisce è la naturalezza - continua - In una scuola di Barriera di Milano, un quartiere eterogeneo e multietnico, un gruppo di adolescenti ci ha insegnato cos'è la vera integrazione». 

Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Giugno 2018, 20:29
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