Sci, impianti aperti contro lo stop del governo. Il caso in Piemonte: «Avevamo già predisposto tutto»

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Lo stop del governo non ferma lo sci alla Piana di Vigezzo, 1.720 metri nel Comune di Craveggia (Vco), nell'omonima valle Vigezzo (Alta Ossola) in Piemonte. Nonostante la decisione del ministro Speranza, i gestori della stazione sciistica hanno deciso di aprire gli impianti.

«Ancora venerdì la Regione ci aveva assicurato l'apertura e noi abbiamo predisposto tutto, in sicurezza, per riaprire. E così lo abbiamo fatto», dice Luca Mantovani, uno dei titolari della società che gestisce gli impianti nella valle piemontese a ridosso del Canton Ticino.

Coldiretti: la chiusura della stagione costa 10 miliardi. La chiusura degli impianti anche nell'ultima parte della stagione è destinata ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull'intera economia che ruota intorno al turismo invernale, che ha un valore stimato prima dell'emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all'anno tra diretto, indotto e filiera.

E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento al nuovo rinvio della riapertura allo sci in zone gialle deciso dal Ministro della Salute Roberto Speranza dopo il nuovo pronunciamento del Comitato tecnico scientifico.

«La Regione Piemonte ha previsto di stanziare immediatamente 5,3 milioni di euro come ristori per gli impianti sciistici penalizzati da una politica di chiusura intempestiva e annunciata con nessun anticipo». Così il governatore Alberto Cirio, che ha riunito la giunta in seduta straordinaria per affrontare la mancata ripartenza dello sci. La Regione, che scriverà al Governo per sollecitare l'attivazione di ristori e un ulteriore indennizzo per le false partenze, valuta con l'avvocatura di costituirsi parte civile, al fianco dei gestori degli impianti, per chiedere indennizzi proporzionati alla quantificazione dei danni.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Febbraio 2021, 14:46
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