Sara Bracci, la sommelier morta dopo l'incidente e trenta mesi di coma

Sara Bracci, la sommelier morta dopo l'incidente e trenta mesi di coma
FANO Un altro terribile lutto investe Fano che in questi due anni e mezzo aveva sperato di rivedere il dolce sorriso di Sara. Invece, nel pomeriggio di ieri nell’ospedale di Fano, Sara Bracci, ambasciatrice territoriale di enogastronomia e compagna del presidente della delegazione Raffaele Papi, in coma dal 9 dicembre 2015 dopo un incidente stradale, si è spenta per sempre, circondata dall’affetto dei suoi cari.



Negli ultimi mesi era stata ricoverata in un centro specializzato a Innsbruck, in Austria, considerato all’avanguardia nella riabilitazione neuro-motoria, per cercare di capire se sarebbe stato possibile che Sara potesse almeno riprendere a comunicare. Ma purtroppo, l’esperienza nella clinica austriaca, che comportava anche una spesa di 1000 euro al giorno, non ha dato alcun frutto e da qualche giorno Sara era tornata nella sua Fano.
  
Era nata il 17 febbraio del 1977: studentessa della facoltà di Lettere e Filosofia di Urbino, Sara aveva trasformato la sua passione per il vino in una professione. Dal corso di sommelier era diventata ambasciatrice territoriale di enogastronomia e, con grande fantasia, aveva ideato manifestazioni di rilievo per promuovere il territorio che tanto amava. Dolce ma risoluta, sapeva creare dal nulla eventi di prestigio: una tra tutte la “Staffetta del Bianchello”, nel 2013, una manifestazione che permetteva di degustare le diverse tipologie della Doc Bianchello del Metauro. Aveva unito dodici cantine all’interno della ‘Staffetta’ e radunato più di tremila visitatori a edizione: un vero miracolo, un evento significativo anche per il fatto di aver trovato un’ottima sintonia tra le realtà delle aziende locali produttrici di vino. «È una grossa perdita per la nostra delegazione perché era l’anima attiva, realizzava progetti utopici, sempre piena di entusiasmo. Noi la ricorderemo sempre e porteremo avanti tutti i suoi progetti. Un gran bella persona che ci mancherà tantissimo, perché ha piantato i semi di tutto il nostro lavoro: il suo non sarà un ricordo, ma una presenza costante, accanto a tutti noi.» Commenta Roberta Ridolfi, amica e collega di Sara.
A gennaio era stata fondata l’associazione “Camminando sui tuoi passi” dal compagno e dalla famiglia, che raccoglieva fondi, con il sostegno dell’Associazione Italiana Sommelier nazionale e della delegazione di Urbino Montefeltro, per sostenere la permanenza di Sara nel centro austriaco, in un commosso e sentito ricordo, mai privo di speranza. Una speranza che, nonostante le precarie condizioni, non ha mai abbandonato nessuno di tutti coloro che la conoscevano e la amavano.
«Ti stringiamo forte Sara, come si stringono gli amici veri, quelli capaci di guardarsi dritti negli occhi, che non vedono l’ora di incontrarsi di nuovo, condividere passioni, inventare progetti e nuovi percorsi. – commenta tutto lo staff di Omnia Comunicazione - Grazie per la tua cocciutaggine leggera che ha segnato un solco lungo la strada per “Bianchello d’Autore”. Per la tua delicatezza, per il tuo sorriso e per la tua grande umanità. Sarai con noi sempre, in ogni Bianchello stappato, in ogni calice che schiocca nei brindisi luccicanti come te».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Giugno 2018, 09:04
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