Sara, da 37 a 56 chili in tre anni: «L'anoressia si era presa tutto, ha distrutto la mia famiglia. Ora ho vinto io»
di Simone Pierini
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«Ho dovuto camminare sul sottile filo che si tende tra la vita e la morte per capire che dovevo reagire - dice Sara nel post - Che la strada dove mi stava portando l’anoressia non era la strada giusta. Studio medicina e ho studiato i danni a cuore, reni, fegato, ossa cervello, che essa provoca e forse anche questa è stata un po’ la mia salvezza. Perché l’anoressia è una delle malattie più subdole che conosca. Si insinua dentro di te e diventa la tua migliore amica. Ti fa sentire invincibile, onnipotente. Gli psicologi, psicoterapeuti e nutrizionisti posso dirti quello che vuoi ma se il volerne uscire non parte da te, beh non ne uscirai mai».
Un percorso che, per sua stessa ammissione, non è finito. «Io dopo tre anni non posso dire di essere guarita. Perché l’anoressia non é una malattia da cui si guarisce - spiega Sara - Continuo a vedermi grassa, a pensare di avere le cosce grosse, i fianchi larghi, la pancia e la cellulite. Continuo ad avere cibi fobici e mille fisime riguardo al mio aspetto. Impari solo a gestirla, a tenere a bada quella voce dentro di te. Perché la verità è che un po’ mi manca quel fisico, mi manca il sentirmi invincibile. Però posso dire che ho vinto. Perché ho nuovamente il sorriso sul viso e gli occhi pieni di vita. Perché la Vita è una sola - conclude - e dobbiamo viverla a pieno sino all’ultimo attimo. Quindi vi prego non esitate a parlarne, perché ammettere di avere un problema è il primo passo verso la rinascita e fidatevi, fidatevi se vi dico che non esiste cosa più bella della vita».
Un messaggio forte, un appello a chi sta soffrendo come ha sofferto lei. Un grido d'allarme per tante ragazze alle prese con questo male che le colpisce senza avvertirle. Sara ce l'ha fatta e continuerà a farcela, con coraggio. Perché quel sorriso che ha ritrovato non ha prezzo. Il sorriso della vita, della felicità.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Marzo 2019, 21:04
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