Saman Abbas, i resti umani forse recuperati grazie allo zio: «Con la polizia nel casolare»

Danish Hasnain, indagato per l'omicidio, è in carcere a Reggio Emilia

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Sarebbe stato lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, a portare gli investigatori nel punto dove è stato trovato un cadavere, a qualche centinaia di metri dalla casa dove viveva la famiglia della giovane scomparsa il 30 aprile 2021. Il pachistano indagato, in carcere a Reggio Emilia, venerdì sarebbe stato accompagnato dalla polizia penitenziaria nel casolare diroccato a Novellara. Dal pomeriggio sono partiti i lavori di scavo che sono proseguiti fino a ieri, alla presenza dei carabinieri che svolgono le indagini. La circostanza della presenza di Hasnain, riferita da alcuni media, ha trovato conferma da fonti qualificate.

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Il sacco nero con i resti umani

 

Il rudere nelle campagne di Novellara dove ieri sera sono stati trovati i resti che potrebbero appartenere a Saman dista meno di mezzo chilometro dall'azienda agricola dove viveva e lavorava la famiglia Abbas. Da una costruzione si vede l'altra in lontananza, perché a separarle c'è solo un grande spazio aperto, in questo periodo terra arata, con una stradina battuta a collegarle. Alle spalle del casolare diroccato, un ex caseificio, invece, ci sono altri edifici pericolanti, a fianco qualche albero e cespuglio e poi dietro un complesso di case abitate e un grande capannone dove fino a poco tempo fa c'era un allevamento di maiali. Da quello che si è potuto ricostruire il casolare si trova nella proprietà dell'azienda agricola dove lavorava la famiglia pachistana. All'interno ci sono alcuni ambienti a cielo aperto, altri con il tetto almeno a parziale copertura. Ci sono stanze con un vero e proprio pavimento e poi dei locali dove invece c'è solo terra e vegetazione incolta, rampicanti sulle pareti, oppure detriti, legna e materiale di costruzione di vario tipo a impedire quasi il passaggio. In uno di questi spazi è stato scavato il buco che ha portato al ritrovamento nella nuda terra del cadavere e oggi i Ris con i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza il tutto, per le analisi che proseguiranno nei prossimi giorni.

L'esumazione del corpo

 

Ci vorrà qualche giorno per l'esumazione del corpo ritrovato sotto più di due metri di terra in un rudere a Novellara di Reggio Emilia.

Come spiegato ieri dal procuratore Gaetano Calogero Paci sarà necessario fare richiesta di incidente probatorio urgente alla Corte di assise per procedere con una perizia nel contraddittorio delle parti, dal momento che è già fissato il processo. Saranno dunque probabilmente i giudici a nominare un perito per dare il via alle operazioni che prevederanno anche l'estrazione del Dna per avere la conferma si tratti di Saman Abbas. Ieri il sopralluogo dei Ris ha avuto anche il compito di mettere in sicurezza gli spazi.

Le ricerche 

Trovandosi così vicino alla casa degli Abbas, il casolare è stato oggetto di ricerche, proseguite per oltre due mesi dopo la notizia della scomparsa della ragazza, andando a scandagliare i dintorni, tra serre, campi e pozzi con strumenti elettronici e utilizzo di cani molecolari. Diverse erano state le segnalazioni che sembravano promettenti e i momenti in cui pareva di essere arrivati a un passo dal trovare il corpo della giovane, che ben presto gli investigatori hanno considerato non più in vita. Ma ogni tentativo era stato vano e dopo 67 giorni le operazioni sul campo erano state sospese, lasciando lo spazio a attività più mirate. Due trasmissioni televisive che si sono occupate da vicino della vicenda oggi hanno segnalato di essere entrate con le proprie telecamere nel rudere. 'Chi l'ha visto? di Rai3 a maggio riprese pozzi e cisterne e ricorda che il luogo era frequentato dai cugini e dallo zio di Saman che lì andavano a consumare alcolici. «Le immagini e le informazioni su quel casolare, dove questa mattina sono stati ritrovati dei resti umani, erano state trasmesse il 6 maggio 2022 con una mail inviata dalla trasmissione di Rai 3 alle autorità competenti». E anche Quarto Grado di Mediaset ha segnalato di aver fatto sempre a maggio un servizio dove «mostrava come il rudere non fosse stato ispezionato in maniera approfondita. Le ricerche della struttura infatti erano particolarmente difficoltose per la stratificazione ultra decennale di detriti, tanto che una successiva ispezione dei carabinieri con i vigili del fuoco aveva dato esito negativo».


Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Novembre 2022, 17:21
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