Italiano ucciso in Costa Rica, il testimone: «Un'esecuzione». Salvatore esportava ananas in Europa

Italiano ucciso in Costa Rica, il testimone: «Un'esecuzione». Salvatore esportava ananas in Europa

di Domenico Zurlo
Salvatore Ponzo aveva 36 anni e faceva l’imprenditore tra l’Italia e il Costa Rica: con la sua impresa, Tierra Nuestra Latina, esportava prodotti ortofrutticoli, ananas in particolare, verso l’Europa. Salvatore è morto due giorni fa nella zona di Los Yoses, e sul suo omicidio non c’è ancora alcuna chiarezza né sugli esecutori né sul movente.

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Quello che sembra chiaro, almeno dalle prime testimonianze, è che non è stata una rapina o un omicidio accidentale: secondo il primo testimone sentito dalla polizia, sarebbe stata una vera esecuzione. «Ho visto una coppia che aveva lasciato l’ambasciata italiana - avrebbe raccontato - è comparsa una moto, in sopra erano in due, avevano il casco. Uno ha estratto una pistola e ha fatto fuoco». Con Ponzo c’era infatti la fidanzata, Toaquiza Lopez, ecuadoregna 26enne, ricoverata in gravissime condizioni.



Fa impressione anche il numero di proiettili che il killer o i killer hanno riversato sul corpo del 36enne italiano: ben 20 bossoli di calibro 9 sono infatti stati rinvenuti vicino al cadavere. La polizia assicura che è in corso una caccia all’uomo, sebbene non sia chiaro il movente: chi voleva la morte di Salvatore e cosa aveva fatto per fare quella fine?
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Maggio 2018, 17:18
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