Salvatore Cimmino, senza una gamba a nuoto da Ponza a Ventotene

Salvatore Cimmino, senza una gamba a nuoto da Ponza a Ventotene

di Bianca Francavilla
Salvatore Cimmino è pronto per la quattordicesima tappa del giro del mondo a nuoto: alle 22.30 di questa sera partirà da Ponza e arriverà a Ventotene a nuoto. La performance, che di per sé già risulterebbe impensabile per tantissimi, assume ancora più valore per il fatto che Salvatore non ha una gamba. Ogni volta che si cimenta in un'impresa, infatti, ha un tema su cui puntare, e questa quattordicesima tappa è dedicata al PEBA, piano di eliminazione delle barriere architettoniche. «La mia impresa è dedicata ai Sindaci – chiarisce Salvatore -. Nonostante eliminare le barriere architettoniche si obbligatorio dal 1986, sono pochissime le città italiane in regola. E, ci pensi, la disabilità è nella società, non nella persona. Se si organizza un territorio accessibile, non esistono persone disabili».

Parole pronunciate con fermezza e orgoglio quelle di Salvatore, classe 1964, che si è scoperto nuotatore a 41 anni e si allena tutti i giorni quando esce dall'ufficio, dalle 17 alle 21, perché le sue imprese vadano in porto. «In questi dodici anni di imprese, ho avuto la grande fortuna di avvicinare i maggiori centri di ricerca. Questa volta partiranno con me scienziati del Campus Biomedico, del Sant'Anna e del Cnr che durante la nuotata faranno esperimenti sul mio corpo che potranno essere utili per ricerche. Ogni volta che mi fermerò ci sarà chi mi preleverà la saliva, chi l'acido lattico e questo mi riempie di gioia perché vuol dire che l'impresa serve a qualcosa. Verranno fatti esperimenti anche sul mio stato di stress e di ansia». Oltre agli scienziati, Salvatore sarà accompagnato dall'arma dei Carabinieri che ha voluto contribuire anche economicamente alla causa. «Saranno una ventina le persone in totale ad accompagnarmi a bordo di barche fino al traguardo, pronti anche ad intervenire in caso di difficoltà».

La nuotata inizierà alle 22.30 e Salvatore, originario di Torre Annunziata ma da tempo residente a Roma insieme alla compagna e al figlio di 20 anni, non si fermerà mai. «Non posso fermarmi più di venti secondi – racconta - altrimenti i muscoli di raffreddano. Ogni 1500 bracciate bevo e riparto. Le previsioni sono tranquille: sono 53 km ed impiegherò tra le 12 e le 15 ore. Ho scelto di partire di notte per rendere l'impresa ancora più complicata». Ma Salvatore è abituato: ha già percorso a nuoto il canale della Manica, lo Stretto di Messina, lo Stretto di Gibilterra, Capri – Napoli, lo stretto di Oresund, Capo Salvore – Trieste, ma anche tappe di rilevanza a livello mondiale come la Manhattan Island Marathon Swim. «Vorrei dare una scossa ai primi cittadini d'Italia, per mettersi in regola: ci sono ancora ragazzi che non possono uscire di casa perché manca l’ascensore o che non possono assistere ad un consiglio comunale a causa delle barriere architettoniche».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Settembre 2018, 15:59
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