Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, le salme arrivate a Roma accolte da Draghi. Sull'agguato in Congo indaga il Ros

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di Domenico Zurlo

Sono arrivate in Italia nella tarda serata di ieri, accolte da Draghi e Di Maio, le salme dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi lunedì in un'imboscata in Congo insieme all'autista congolese. Rientreranno invece oggi la moglie del diplomatico, Zakia Seddiki, e le tre figlie, una di 4 anni e due gemelline di 2 anni e mezzo, mentre i genitori e la sorella sono già a Roma. Questa mattina è in programma la doppia autopsia, disposta dai pm Sergio Colaiocco e Alberto Pioletti che indagano per sequestro di persona con finalità di terrorismo.


Secondo la ricostruzione ufficiale della presidenza del Congo, gli assalitori avrebbero sparato a bruciapelo a entrambi, uccidendo Iacovacci e ferendo gravemente all'addome Attanasio, morto poi in ospedale dopo un'ora di agonia. Gli assalitori erano armati con cinque fucili automatici kalashnikov' e un machete e hanno esploso «tiri di avvertimento prima di obbligare gli occupanti dei veicoli a scendere e seguirli nel fitto del parco, dopo aver abbattuto uno degli autisti al fine di creare il panico». 
Su chi sia stato, però, c'è ancora un velo di mistero: i ribelli del Fdlr, contro cui le autorità locali avevano inizialmente puntato il dito, in una dichiarazione hanno negato di essere i responsabili e hanno chiesto alle autorità congolesi e alla missione Onu Monusco «di fare completa luce sulle responsabilità di questo ignobile assassinio, invece di ricorrere ad accuse frettolose». «Le responsabilità di questo ignobile assassinio sono da ricercarsi nei ranghi di questi due eserciti e loro sponsor che hanno stretto un'alleanza contro-natura per perpetuare il saccheggio dell'est del Congo», sostengono i ribelli.

È rimasto illeso invece l'altro italiano Rocco Leone, 56enne vicedirettore del Pam in Congo che viaggiava sul convoglio Onu: ricoverato in ospedale in stato di choc, ha parlato con la moglie tranquillizzandola sulle sue condizioni.

La sua testimonianza agli inquirenti locali, così come quelle delle altre persone presenti sul luogo dell'agguato, verrà acquisita dai carabinieri del Ros che sono giunti in Congo su delega proprio dei pm di Roma: i militari faranno verifiche anche sulle armi in dotazione ai ranger del Parco del Virunga, intervenuti sul posto insieme ad alcuni membri dell'esercito congolese.


Anche la Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo sull'uccisione del diplomatico e del militare: «Attendiamo di vagliare le prime informative per capire se ci sono aspetti di nostra competenza», ha detto il procuratore Antonio Sabino. Si tratta però di un mero fascicolo conoscitivo, un atto dovuto essendo coinvolto un carabiniere. 
Intanto a Limbiate, paese originario di Attanasio, il sindaco Antonio Domenico Romeo ha annunciato di voler organizzare una cerimonia funebre, a prescindere che ci siano o meno i funerali di Stato.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Febbraio 2021, 11:04
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