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Rosita si uccide a 16 anni, spunta il video-testamento ai genitori: «Mi odiate, non mi rimpiangerete»
«Mi odiate, di certo non mi piangerete». È la tremenda accusa ai genitori di una sedicenne morta suicida a Forlì nel giugno del 2014. Rosita Raffoni, 16 anni, aveva girato un video testamento sul tetto della scuola dal quale si è poi gettata nel vuoto. Insieme a lettere, un testamento-denuncia per la Procura di Forlì, che ha chiesto condanne per padre e madre. Dal disperato messaggio, mostrato per estratto in aula a porte chiuse, emerge disprezzo per i genitori e rimpianto per la vita interrotta.
Per Roberto Raffoni, il padre, i pm hanno chiesto sei anni di carcere per le ipotesi di reato di istigazione al suicidio e maltrattamenti fino alla morte. Per la moglie Rosita Cenni, due anni e sei mesi di carcere per la sola ipotesi di reato di maltrattamenti fino alla morte.
Il video, lungo un paio d'ore, fu girato con il telefonino fino a quando la batteria non si scaricò, poco prima del gesto estremo della ragazza.
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