Un omicidio efferato, imbottito di cocaina e crack, quando ha messo le mani intorno al collo di Rosa Alfieri, 22 anni, e l'ha stretto fino a soffocarla. Nella sua testa, le voci gli dicevano cosa fare, di ucciderla. Ed in aula davanti alla Corte di Assise di Napoli , Elpidio D'Ambra, ha ripercorso e mimato le varie fasi dell'omicidio della giovane di Grumo Nevano, in provincia di Napoli, avvenuto il 2 febbraio dello scorso anno.
Spinto dalle voci
In aula anche momenti di tensione. «Mi fate sempre la stessa domanda, ho detto che non ricordo, sono stato io, datemi l'ergastolo». E subito dopo ha chiesto scusa ai magistrati a cui ha detto di essere sotto effetto di farmaci e di soffrire di vuoti di memoria, ma il racconto dell'aggressione, è stato dettagliato.
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Pieno di cocaina
Secondo l'imputato, sarebbe stata la grande quantità di droga, assunta a breve distanza, ad avergli provocato quel momento di follia omicida, in cui ha trascinato la ragazza dentro casa, con la scusa di farle controllare il contratto di locazione, l'ha afferrato con il braccio sinistro intorno al collo, come fanno i lottatori, e l'ha portata dentro. «Quando mi sono ripreso - ha detto - ero a terra, con le mani intorno al collo di Rosa...
Nega abusi
L'uomo ha negato di voler violentare la ragazza e sostiene di non ricordare dello straccio che gli investigatori hanno trovato in bocca alla ragazza. Non sa dire se è stato lui a metterlo in bocca a Rosa, per non farla urlare. L'istruttoria sarà chiusa il 28 marzo, giorno in cui il pubblico ministero farà la sua requisitoria.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 15:20
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