Roma, paziente morto per la lastra in ritardo: medico a giudizio, omicidio colposo
di di Adelaide Pierucci
Il radiologo impiega tre ore per refertare una lastra, rinviato a giudizio per omicidio colposo. Quelle tre ore adoperate a far altro – cosa il medico lo dovrà spiegare a un giudice del tribunale monocratico – avrebbero, secondo la ricostruzione della procura, potuto salvareil paziente, morto poche ore dopo mentre veniva operato d'urgenza per arginare un aneurisma aortico in corso. Il caso è del maggio 2017, all'ospedale Vannini. Daniele Basili, 61 anni, ha dei forti dolori addominali. Alle 3.27 viene disposta una radiologia. La esegue il medico, finito poi sotto inchiesta, un dirigente dell'Unità operativa complessa di Radiologia. Cinque minuti dopo lo specialista ha la lastra. Per refertarla, invece, impiegherà tre ore e 7 minuti. Il risultato, infatti, verrà consegnato in chirurgia alle 6.40. ""Determinando"", ha scritto il pm Pietro Pollidori nell'imputazione ""con un decisivo ritardo nelle attività diagnostiche successive, come una Tac addominale, l'individuazione dell'aneurisma in fase di rottura, con conseguente ulteriore perdita di due litri di sangue e choc emorraggico che rendeva il necessario intervento chirurgico ad elevatissimo rischio di mortalità"", effettuato poi al San Giovanni Addolorata, dove il paziente era stato trasferito in condizioni disperate.