Scissione servita, Di Maio dice addio a Grillo: «Abbandono il movimento». La rabbia di Di Battista

Scissione servita, Di Maio dice addio a Grillo: «Abbandono il movimento». La rabbia di Di Battista

di Alessandra Severini

Lo strappo è consumato e la rottura fra Di Maio e Conte, nell’aria da tempo, è servita. L’ex ragazzo di Pomigliano oggi ministro lascia il Movimento 5 stelle. «Una scelta sofferta» dice. Poi punge: «Da domani il Movimento non è più la prima forza politica in Parlamento». Il ministro giustifica la sua scelta davanti a quelle che chiama “ambiguità” del M5s in politica estera: «Dovevamo scegliere da che parte della storia stare, con l’Ucraina aggredita o la Russia aggressore. Le posizioni di alcuni dirigenti del M5s hanno rischiato di indebolire il nostro Paese». Pronti a seguirlo sarebbero al momento 50 deputati alla Camera e 11 al Senato e fra questi ci sono 5 degli 11 fra sottosegretari e viceministri in quota Movimento.

Il progetto del titolare della Farnesina guarda al 2023 e alle nuove elezioni ma intanto assicura pieno appoggio al governo Draghi. Lo tsunami che ha colpito il Movimento però rischia di far sentire le sue conseguenze anche sul governo. Sergio Mattarella è stato informato delle intenzioni di Di Maio in un colloquio al Quirinale.

Fatti i conti, su 227 parlamentari 5s (155 alla Camera e 72 al Senato), almeno più di un quarto sono pronti a lasciare il Movimento e i fedelissimi del ministro giurano che i numeri sono destinati ad aumentare dopo i ballottaggi di domenica. Non ne è così sicuro il presidente dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, che si aspettava la mossa di Di Maio.

I più vicini all’ex premier sostengono che l’emorragia non sarà così grave e smentiscono che i grillini stiano pensando di mollare il governo, magari con un appoggio esterno: «Sono altri che creano problemi al governo, non noi» ha detto il ministro Stefano Patuanelli. I contiani insinuano il sospetto che la scelta di Di Maio e dei suoi trovi ragione nello stop al terzo mandato. “«icuramente non se ne vanno per la risoluzione o per questioni di politica internazionale» si sussurra velenosamente. Attacca Di Maio anche l’ex pentastellato Alessandro Di Battista: «Governare con tutti per portare a casa comode poltrone si chiama ignobile tradimento, non senso di responsabilità».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Giugno 2022, 08:57
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