Roberto Vannacci, salta la presentazione del libro a Verona: insulti e minacce all'albergatore, l'hotel si rifiuta di ospitarlo

La presentazione era prevista l'11 gennaio, ma gli organizzatori sono stati costretti a un cambio location

Roberto Vannacci, salta la presentazione del libro a Verona: insulti e minacce all'albergatore, l'hotel si rifiuta di ospitarlo

di Redazione web

La presentazione del libro del generale Roberto Vannacci, "Il mondo al contrario", prevista per giovedì 11 gennaio è saltata improvvisamente in seguito alle proteste di una serie di sigle della sinistra che avevano annunciato un sit-in di protesta davanti all'hotel che avrebbe dovuto ospitarla. 

Le minacce all'albergatore

Al Corriere della Sera, il titolare dell'hotel che era stato scelto per la presentazione ha raccontato di aver ricevuto  «minacce telefoniche, insulti a raffica, azioni di boicottaggio d’ogni tipo contro i nostri siti sui social». Una pressione tale da spingerlo a far saltare tutto: «Io ho il massimo rispetto per il generale, col quale mi scuserò personalmente – spiega ancora il titolare dell’hotel – ma si profilava una situazione insostenibile. In passato mi è capitato di ospitare convegni di gruppi di sinistra, per poi trovarmi i muri imbrattati con la scritta "sporchi comunisti". E mi è capitato di ospitare un convegno pro-vita con Giuliano Ferrara, che poi ho visto uscire su di un’auto coi vetri oscurati, tempestata di pugni. Io rispetto tutte le posizioni politiche, ma questa è un’attività privata, non posso accettare di esporre la mia clientela a rischi del genere». 

La presentazione con Stefano Valdegamberi

«È una cosa assurda, hanno intimidito l'albergatore che ci ospitava, abbiamo dovuto rinunciare e ci sposteremo fuori Verona», ha detto all'AdnKronos il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, uno degli organizzatori dell'evento.

Con il generale Vannacci, al tavolo erano attesi anche l'ex parlamentare della Lega, Vito Comencini, che dopo aver lasciato il partito di Matteo Salvini ha fondato 'Popolo veneto', partito identitario, no-euro e filoputiniano, e il consigliere comunale, anche lui ex Lega, Rosario Russo, difensore della famiglia tradizionale. «C'era una sala pronta per 300 persone -racconta Valdegamberi, già finito al centro delle polemiche per la vicenda Cecchettin, quando accusò di satanismo la sorella della giovane uccisa dal fidanzato- Ma stamattina ho sentito l'imprenditore alberghiero, era sotto shock, ha detto che chiudeva tutto... Gli ho detto di non preoccuparsi, che avremmo trovato una soluzione». Preso atto della situazione Valdegamberi ha ripiegato su un'altra struttura nel veronese: «Anche Vannacci è stato avvertito, ha detto 'andiamo avanti, non cediamo alle minacce', quindi l'11 ci saremo». In Sala non ci saranno simboli politici, ma solo il libro del generale che tanto clamore ha suscitato.


Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Gennaio 2024, 09:10
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