Roberta Siragusa, striscioni e palloncini ai funerali della 17enne. Gli amici: «Scusaci per non averti capita»

Roberta Siragusa, striscioni e palloncini ai funerali della 17enne. Gli amici: «Scusaci per non averti capita»

Sono in corso i funerali di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni uccisa e gettata in un burrone a Caccamo, in provincia di Palermo: per il suo omicidio è attualmente in carcere il fidanzato Pietro Morreale, 19 anni. I genitori e gli amici di Roberta sono arrivati ai funerali nella Chiesa Santissima Annunziata di Caccamo con un nastrino rosso attaccato al petto, un gesto simbolico per dire 'no' alla violenza sulle donne. Sarà l'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, a celebrare le esequie.

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Un lungo applauso ha accolto in chiesa il feretro della giovane Roberta: dietro la bara i genitori e il fratello della ragazza e subito dopo una gigantografia di Roberta. Il paese ricorda Roberta con striscioni, palloncini rossi e bianchi, manifesti listati a lutto con il suo nome. «Alle donne va rubato il cuore non la vita», si legge su un lenzuolo appeso nel piazzale della chiesa. E ancora: «Non esiste separazione finché esiste il ricordo». Presente anche il comandante dei carabinieri di Termini Imerese, capitano Federico Minicucci. 

Gli amici: perdonaci per non averti capita

Un lancio di palloncini rosa e bianchi ha salutato l'uscita del feretro di Roberta dalla Chiesa di Caccamo (Palermo) dove sono stati celebrati i funerali. Ad accompagnare l'uscita della bara in sottofondo la canzone 'Vestita di lividi' di GionnyScandal. Che recita così: «Se lei non ti ama più, non è perché è una troia. In fondo sei stato tu a far finire questa storia (già). Anch'io sono geloso di ogni tipa. Ma se mi molla butto via l'anello, non la mia vita».

«Ti chiediamo scusa per non avere capito fino in fondo». Lo scrivono in una lettera letta durante i funerali, gli amici di Roberta. «Chiediamo giustizia per te, Roberta», dice l'amica Denise. «Da quel giorno abbiamo il cuore a pezzi e l'anima distrutta. Sei stata strappata troppo presto da questo mondo, dalla Tua famiglia, non vedremo più la dolcezza del tuo sorriso. Vivi e vivrai in eterno in noi», le parole degli amici «Non ci sarà giorno in cui non ci ricorderemo di te», dice un'amica leggendo una lettera. E conclude: «ciao dolcissimo Angelo». 

Le parole dell'arcivescovo ai funerali di Roberta

«Scegliamo il sogno di Cristo. Il sogno dell'amore. Lo dobbiamo a Roberta e a tutte le vittime dell'odio e della violenza, alle nuove generazioni. Contribuiamo insieme a costruire una città umana che, come ci ricorda papa Francesco, 'rispetta la vita e offre speranze di vita […], che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. […] che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. […] dove i giovani respirano l'aria pulita dell'onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo'». Lo ha detto l'arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice durante le esequie di Roberta Siragusa. «Dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. […] che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti», dice.

Il legale di famiglia: Roberta merita giustizia

«Accompagniamo Roberta oggi in questo suo ultimo viaggio e solo dopo ci concentreremo per darle giustizia». «Solo con la giustizia questa ragazza riposerà in pace», ha detto l'avvocato della famiglia, Giuseppe Canzone. «Il mondo intero chiede giustizia per Roberta.

I genitori in primis hanno il diritto di sapere». «La morte di Roberta ha drammaticamente posto un tema che purtroppo è attuale e dobbiamo riflettere come società per evitare che fatti del genere possano ripetersi», ha aggiunto il legale. «Gli investigatori che stanno lavorando non stanno trascurando nulla. Stanno raccogliendo elementi su elementi, c'è un quadro indiziario gravissimo. Confidiamo che quanto prima si possa riuscire a capire come la povera Roberta abbia trovato quello che ha trovato». 

In carcere il fidanzato Pietro. L'autopsia: corpo dilaniato

L'omicidio che ha sconvolto la Sicilia e l'Italia intera è avvenuto nella notte tra sabato 23 e domenica 24 gennaio. Ieri la salma è tornata è tornata a casa dopo l'autopsia eseguita a Messina. L'esame non ha chiarito ancora del tutto la causa della morte, ma pare che abbia già escluso che la ragazza sia stata strangolata. Per l'omicidio è indagato il fidanzato della giovane, Pietro Morreale di 19 anni, che si trova in carcere.

«Un corpo dilaniato, come ha detto il gip e siamo molto provati per quello che abbiamo visto», ha detto ieri l'avvocato Giuseppe Canzone, legale della famiglia, che ha assistito all'autopsia. «Dobbiamo attendere l'esito degli esami istologici per stabilire le cause del decesso. Dall'esame autoptico sono emerse - ha invece affermato Manfredi Rubino il consulente nominato dagli avvocati che assistono la famiglia di Roberta Siragusa - gravi ustioni a livello del tronco, del viso e degli arti superiori e una parte degli arti inferiori. Non è ancora sufficiente per stabilire le cause di morte».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Febbraio 2021, 15:27
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