Roberta Martucci, le ossa nel cimitero sono sue? Esame dna 19 anni dopo per scoprire la verità

Roberta Martucci, le ossa nel cimitero sono sue? Esame dna 19 anni dopo per scoprire la verità

di di Attilio Palma
Potrebbero essere di Roberta Martucci le ossa senza nome ritrovate nel loculo di una cappella ad Ugento ?
Per accertare o meno la valenza di questa ipotesi, il legale della famiglia della giovane scomparsa nel 1999 da Torre San Giovanni, marina di Ugento, Fabrizio Ferilli unitamente allo staff della criminologa Roberta Bruzzone (che si sta occupando del caso, incaricata dalla sorella Lorella) e della sua stretta collaboratrice Isabel Martina, presenteranno nelle prossime ore un’istanza alla Procura di Lecce per richiedere l’esame del dna sui resti rinvenuti lunedì scorso in una tomba anonima della cappella intitolata a Maria Santissima Addolorata nel corso dei lavori di bonifica dei loculi appartenenti, appunto, alla confraternita Maria Santissima Addolorata e Sant’Antonio.
Proprio il 26 gennaio scorso, la Bruzzone, invitata al Festival dell’Informazione Giornalistica Locale svoltosi al Bellavista Club di Gallipoli per parlare del cold case, oltre ad annunciare ufficialmente in quella sede la riapertura del caso, aveva comunicato che nel dossier di venti pagine consegnato nelle mani del sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, titolare del caso, era indicato il nome del presunto assassino di Roberta Martucci e il luogo dove sarebbe stato occultato il cadavere.
Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Febbraio 2018, 08:37
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