Covid, Roberta Bruzzone: «Gli adolescenti frustrati dopo il lockdown, risse e autolesionismo sono sintomi»

Covid, Roberta Bruzzone: «Gli adolescenti frustrati dopo il lockdown, risse e autolesionismo sono sintomi»

di Valeria Arnaldi

Lockdown e pandemia hanno fatto registrare un aumento di aggressività tra i giovani, dalle risse in strada fino agli episodi di autolesionismo. Roberta Bruzzone, criminologa, cosa sta accadendo?

«La privazione della socialità e a lunga permanenza nel perimetro domestico hanno aumentato il livello di aggressività e frustrazione dei giovani. Quelli che hanno minori capacità di contenimento della frustrazione tendono a mettere in campo condotte fortemente aggressive rispetto al periodo precedente al lockdown. L’aggressività eterodiretta e quella autodiretta rimandano fondamentalmente allo stesso tipo di problematica. La genesi di questo tipo di condotta è da ricondurre a un profondo senso di frustrazione».

Come si può affrontare la situazione?

«Serve un supporto. Questi ragazzi lasciati a se stessi non possono non peggiorare. Sentono un senso profondo di vuoto e angoscia. Il lockdown, complice la solitudine, ha esasperato problematiche pregresse».

E le risse, sempre più frequenti, tra i giovani, nelle città?

«Sono viste da chi vi partecipa come mezzi per superare il senso di inadeguatezza e di vuoto.

Sono un modo per affermare la propria esistenza, anche nel confronto con gli altri e attraverso il dolore fisico. È come se quei giovani dicessero: io esisto perché sono in grado di intervenire nella vita dell’altro, con l’aggressività appunto, e anche nella mia, con l’autolesionismo. Il vero problema di molti giovani di questa generazione è l’incapacità di provare passione e desideri».

Che percorso dovranno fare questi ragazzi?

«Il percorso sarà lungo, per coloro che si rendono o si renderanno conto che è indispensabile intraprenderlo ma ci sono molti che neanche lo vedono. Tanti ragazzi non hanno obiettivi, interessi, progetti di vita e i genitori non riconoscono l’assenza di progettualità come problema e li lasciano veleggiare alla deriva fino a quando, passati anni, la situazione non diventa più ed è troppo tardi per intervenire».


Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Giugno 2021, 14:06
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