Ritorno a scuola, le regioni premono per un rinvio. Il Governo insiste: «Il 10 in classe». Domani incontro con i sindacati

Le Regioni puntano anche a escludere il ricorso alla dad per gli alunni vaccinati

Ritorno a scuola, le regioni premono per un rinvio. Il Governo insiste: «Il 10 in classe». Domani incontro con i sindacati

Sembra che il Governo non voglia cedere alle proposte delle Regioni che premono per far slittare la riapertura delle scuole. Il Ministero dell'istruzione mantiene la propria posizione sul ritorno in classe il 10 gennaio, come da calendario. Lo stesso Ministro Bianchi aveva ribadito qualche giorno fa che «a scuola si torna in presenza», investendo su tracciamento e vaccini. Domani, 4 gennaio, ci sarà anche un incontro con i sindacati in cui verranno discusse le altre misure al vaglio per il rientro in aula in sicurezza.

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Alcune Regioni hanno richiesto uno slittamento dell'inizio delle lezioni, per monitorare l'andamento della curva epidemiologica, visto l'aumento dei contagi oltre i 100mila al giorno durante il periodo natalizio. L'incidenza è cresciuta soprattutto tra la popolazione in età scolare. Ad aprire ad un rinvio della didattica in presenza è stato nelle scorse ore anche il Comitato tecnico scientifico, con il coordinatore Franco Locatelli che ieri, intervistato da Repubblica, non ha escluso questa possibilità, facendo slittare di una settimana il rientro, con giorni che si potrebbero poi recuperare a giugno. Ma, al momento, la richiesta non è stata accolta, salvo in presenza di situazioni «di eccezionale e straordinaria necessità». 


Le Regioni, inoltre, puntano anche a escludere il ricorso alla didattica a distanza per gli alunni vaccinati nel caso in cui vengano riscontrati due studenti positivi nella stessa classe.

«Le Aziende sanitarie si son fatte trovare impreparate di fronte all'impennata della curva epidemiologica, per cui nelle ultime settimane è completamente saltato il sistema del tracciamento dei contagi nelle scuole». Lo afferma in una nota Paolino Marotta, presidente Andis. «Appare condivisibile, inoltre, la proposta delle Regioni di alleggerire il protocollo delle quarantene, prevedendo in caso di due compagni positivi in classe solo l'auto-sorveglianza senza tampone per gli alunni vaccinati o immunizzati, mentre per gli alunni non ancora vaccinati la quarantena di 10 giorni e due tamponi secondo il vecchio protocollo».  «Detta soluzione otterrebbe di mantenere in presenza un numero più elevato di alunni e potrebbe costituire nei riguardi dei genitori degli alunni 5-11 anni un incentivo alla vaccinazione dei propri figli. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Gennaio 2022, 12:45
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