Ergastolo ostativo, Rita Dalla Chiesa: «Mafiosi in permesso? Un premio alle cosche»

Rita Dalla Chiesa: «Mafiosi in permesso? Un premio alle cosche»

di Rita Dalla Chiesa
Loro pensano che la giustizia giusta sia dare la possibilità, a chi ha scontato molti anni di carcere, di usufruire di permessi premio per riabbracciare la famiglia. E questo potrebbe anche essere corretto. Ma la giustizia ingiusta, invece, è dare la stessa possibilità a chi non si è mai pentito, ai mafiosi, ai camorristi, stragisti, trafficanti di droga, tutta gente con tanti, orribili omicidi sulle spalle. Ogni omicidio è un dolore infinito per la sua famiglia. Significa far vincere la mafia, in qualunque modo e sotto qualunque forma. Ma la mafia non esiste più, dicono. Ma come si può far passare il concetto che l'emergenza mafia sia finita? Chi ne può essere così consapevolmente sicuro, tanto da avere tolto, con questa ignobile scusa, perfino la scorta a Capitano Ultimo? Allora, se l'emergenza è finita davvero, si tolga la scorta a tutti.

Agitano sotto gli occhi dei cittadini le manette per spaventare gli evasori, grandi e piccoli che siano, ma, nello stesso tempo, decidono di mettere fine al 41bis. Ma dov'è la giustizia nella quale vorrebbero farci credere? La gente, tanta gente, tutta la gente perbene, ha capito benissimo che tutto questo porterà a una riorganizzazione delle cosche. Secondo loro, questi escono e vanno a farsi uno spritz al centro commerciale del paese? Con papà, Falcone, Chinnici, Borsellino e tutti gli altri, troppi, sullo sfondo? È un pugno violento nello stomaco. La chiamano civiltà. No, per me è l'inciviltà del non rispetto per chi non può prendersi pause o permessi premio dal proprio dolore.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Ottobre 2019, 15:00
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