Rigopiano, "l'hotel doveva essere evacuato da due giorni". Il terremoto non fu la causa della valanga

Rigopiano, "l'hotel doveva essere evacuato da due giorni". Il terremoto non fu la causa della valanga
Per salvare le vite umane era necessario evacuare l'hotel Rigopiano due giorni prima della tragedia. Lo scrivono i periti della Procura di Pescara: «Tale evacuazione avrebbe dovuto avvenire già dal primo pomeriggio del 16 quando sia i bollettini meteorologici e il relativo avviso di condizioni meteorologiche avverse sia il bollettino valanghe emesso dal Servizio Meteomont avevano confermato lo scenario di precipitazioni nevose intense e di possibile attività valanghiva».

La valanga avrebbe comunque distrutto l'hotel, ma «la sospensione temporanea dell'esercizio dell'Hotel Rigopiano e la tempestiva evacuazione delle persone» avrebbe permesso di salvarli prima «ben prima che i quantitativi di neve al suolo rendessero ingestibile la percorribilità della strada provinciale». Per i tre periti della Procura poi «è innegabile che proprio la costruzione del centro benessere abbia aumentato l'appetibilità del complesso alberghiero e, pur non avendo aumentato l'esposizione potenziale in termine di numero di posti letto (potenzialmente occupati), ha verosimilmente aumentato l'esposizione »reale« in termini di numero di posti letto realmente occupati, anche considerando la mancanza di attrattive differenti per l'albergo nel periodo invernale (n.b. l'Hotel non è collocato all'interno di un bacino sciistico). Ciò ha peraltro anche incrementato il numero di lavoratori impiegati presso la struttura.

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A tal proposito si ricorda che l'albergo, prima delle trasformazioni degli anni dal 2006 e prima della chiusura, risultava comunque chiuso durante il periodo invernale. Sempre con riferimento alla SPA, negli anni 2007 e 2008 sono state presentante istanze di permesso a costruire per varianti al progetto già assentito (e, come detto, non assentibile): anche in questo caso l'iter approvativo non ha fatto emergere l'incompatibilità del manufatto con i Piani vigenti. Oltre alla non conformità urbanistica della SPA, si rileva la presenza di ulteriori porzioni abusive (manufatti bassi e ampliamento della zona ristorante), come emerge dalla relazione finalizzata a una valutazione di due diligence redatta dal consulente della proprietà. Lo stesso consulente, in seguito, si occupò della redazione di relazione tecnica per l'ottenimento di permesso di costruire finalizzato a sanare parzialmente detti abusi (volumetrie non dichiarate)», concludono Chiaia, Chiambretti e Frigo.

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IL TERREMOTO NON FU LA CAUSA Le scosse di terremoto registrate nella mattina del 18 gennaio non furono la causa della valanga che travolse l'hotel Rigopiano. Lo certificano i periti della Procura di Pescara: «Si può concludere, con una ragionevole certezza, che le scosse sismiche non hanno giocato un ruolo causale diretto per il distacco della valanga, la quale viceversa è stata innescata per carico gravitativo».

«L'evento del 18 gennaio - aggiungono - può essere considerato relativamente eccezionale per la sua entità e magnitudo ma certamente e oggettivamente prevedibile sulla base di analisi, anche routinarie, in materia di geologia, geomorfologia, nivologia, climatologia e ingegneria della montagna», concludono i periti. Uno di loro, Igor Chiambretti, al Tgr Abruzzo la scorsa settimana aveva anticipato come si potesse «evitare la perdita delle vite umane. Il danno all'edificio era non evitabile, anche se l'edificio era costruito secondo buoni criteri, ma le pressioni di impatto erano tali che avrebbero distrutto anche un bunker in cemento armato». 

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"NEVICATA INTENSA MA PREVEDIBILE" La nevicata di gennaio 2017 «pur rientrando nel novero degli eventi di precipitazione intensa e, in qualche misura eccezionali sulla base dei quantitativi cumulati settimanali, sono stati tutt'altro che infrequenti negli anni dopo il 2000.
Questo ne evidenzia la prevedibilità oggettiva e anche soggettiva per i soggetti preposti all'emergenza meteo e allo sgombero delle strade». È quanto scrivono i periti della Procura di Pescara in merito al maltempo che ha scatenato la valanga di Rigopiano. «Non è possibile invocare un'eccessiva distanza temporale tra gli eventi di precipitazione intensa precedenti -prosegue la perizia della Procura scritta da Berardino Chiaia, Igor Chiambretti e Barbara Frigo - Stante la ricorsività negli anni duemila, questi eventi non possono quindi dirsi eventi di precipitazione solida sconosciuti alla memoria storica (tanto collettiva quanto individuale) ed inusitati visto che già nel marzo del 2015, e forse anche in altre occasioni prima di tale data, l'Hotel Rigopiano era rimasto isolato per tre giorni consecutivi a causa delle abbondanti nevicate
».

«L'unico carattere sufficientemente peculiare ed anomalo della nevicata è stata la sua caratteristica termica (nevicata prevalentemente fredda per le basse temperature dell'aria e quindi a densità inferiore rispetto ai valori usuali per il settore adriatico della catena Appenninica) che ha, conseguentemente, influenzato l'equilibrio della materia del fenomeno valanghivo». «L'evento di precipitazione nevosa occorso nel periodo 15 - 18 gennaio 2017, in tema di causalità dell'azione non può quindi avere alcun carattere d'imprevedibilità, idoneo a perfezionare il requisito di eccezionalità di entità, non solo perché poteva essere immaginato dall'agente modello sulla scorta delle previsione meteorologiche e degli avvisi di condizioni meteo avverse disponibili con largo anticipo, bensì anche perché si era già verificato, diverse volte»
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Novembre 2017, 16:57
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