Turista violentata, giustizia all'italiana: per i due stupratori pena dimezzata in appello

Turista violentata, giustizia all'italiana: per i due stupratori pena dimezzata in appello

di Domenico Zurlo
Riccardo Capece Francesco Franchini, i due giovani casertani che violentarono (LEGGI QUI) una turista statunitense di 25 anni a luglio 2015 in una discoteca di Sorrento, si sono visti le pene quasi dimezzate dalla Corte di Appello di Napoli, che ha riconosciuto loro le attenuanti generiche rispetto alla sentenza di primo grado.

Gli accusati: 
«Elizabeth era consenziente»



Dopo lo stupro postarono un selfie su Facebook

A Capece, accusato di violenza sessuale e condannato a 3 anni e 4 mesi in primo grado (già ridotta grazie al risarcimento del danno alla vittima), la pena è stata ridotta a due anni in appello; per Franchini, accusato invece di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo in concorso e condannato in primo grado a 4 anni e 4 mesi, la pena è scesa a 2 anni e 9 mesi di carcere.



Sia Capece, di Caserta, che Franchini, di San Nicola la Strada, all'epoca 20 e 22 anni, hanno sempre negato le violenze: la loro versione era che i rapporti sessuali fossero avvenuti, ma con il consenso della ragazza, che si trovava in vacanza in Italia. Entrambi vennero giudicati con il rito abbreviato dal Tribunale di Torre Annunziata (Napoli).

Secondo quanto emerso dalle indagini Franchini violentò la ragazza prima da solo e poi una seconda volta con l'amico.
Furono individuati grazie ai sistemi di sorveglianza del locale e da un particolare tatuaggio che uno dei due aveva sul braccio. Poco dopo la violenza sessuale, postarono un selfie su Facebook (foto in alto), come se nulla fosse.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Ottobre 2018, 17:34
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