Dodicenne ricattata a scuola dai bulli: «Foto sexy o soldi». La madre scopre tutto e denuncia

Dodicenne ricattata a scuola dai bulli: «Foto sexy o soldi». La madre scopre tutto e denuncia

Foto sexy o denaro, 12enne ricattata da tre bulli a scuola. È successo a Firenze, in una scuola media. A scoprirlo la madre della ragazzina, che ha denunciato tutto alla polizia postale. Per la giovanissima l'incubo è iniziato a ottobre quando, racconta la mamma, la ragazza ha cominciato a chiudersi in se stessa, a uscire sempre meno e a trascorrere ore e ore nella sua camera.

«Sembrava una fase dell'adolescenza - spiega la donna -, un momento negativo magari accentuato dalla pandemia. Però i mesi passavano e la situazione non cambiava». Così la mamma, con l'aiuto del padre della ragazzina, ha installato sul cellulare della figlia un sistema per monitorare chiamate e messaggi. Sono così emersi ricatti, minacce e richieste di foto esplicite da parte di tre bulli. La madre racconta che, era dicembre, alla figlia «arrivavano continuamente domande pressanti e minacciose perché spedisse delle foto. Ho quindi capito che veniva ricattata da un gruppetto di bulli».

Davanti alle domande pressanti della mamma la ragazzina ha ceduto, raccontando dell'incontro con tre adolescenti poco più grandi che frequentano la stessa scuola, e di un rapporto di apparente amicizia che si è trasformato in minacce.

Come ha denunciato la madre alla polizia postale, i bulli avrebbero chiesto alla ragazzina di scegliere fra tre opzioni: spacciare, inviare loro foto esplicite o pagare 300 euro.

La giovane ha ceduto al ricatto, inviando alcune foto. «A quel punto - prosegue la mamma - la situazione è peggiorata ancora, perché i tre hanno iniziato a ricattarla, a chiederle soldi per non diffondere le immagini». La giovanissima è stata così convinta a pagare 200 euro. Ed è a questo punto che la mamma si è accorta dell'accaduto intercettando i messaggi. Le minacce non sono però cessate, l'ultima risale solo a pochi giorni fa, e la donna ha deciso di andare a denunciare. «Mia figlia è stata bersagliata, minacciata, ricattata - sottolinea ancora -. Sono arrivati a puntarle un coltellino all'addome per estorcerle altre foto o ancora denaro. Raccontare questi fatti è necessario». Sul caso interviene anche la preside della scuola media in questione, spiegando di aver «attivato le misure previste, separando i percorsi degli alunni e modificando gli orari. In questo modo i ragazzi non si incontrano mai a ricreazione o all'uscita. Purtroppo molte cose accadono fuori dalla scuola, ma da parte nostra c'è la massima disponibilità a lavorare insieme per ridare sicurezza e tranquillità all'alunna e alla famiglia».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Marzo 2022, 16:49
© RIPRODUZIONE RISERVATA