Riapertura, il 4 maggio ritorno al lavoro per 2,7 milioni di italiani: ecco il piano del Governo
di Enrico Chillè
Fase 2, rivoluzione shopping: ecco le nuove regole nei negozi
Ripartenza, dal 4 maggio sì agli spostamenti: ma ci sono nuove regole
Le riaperture al termine del lockdown coinvolgeranno al massimo 2,7 milioni di lavoratori, impegnati in attività manufatturiere, edilizie e commerciali. Con la chiusura scattata prima della metà di marzo, è necessario ripartire al più presto, perché ogni settimana di inattività rischia di costare caro sul Pil di un intero paese; le condizioni necessarie per riaprire, tuttavia, sono mantenere il distanziamento sociale (per questo si pensa a più turni di lavoro spalmati su sette giorni lavorativi) e fornire i lavoratori di dispositivi di protezione individuale, a cominciare dalle mascherine. Ovviamente, per chi potrà continuare con lo smart working da casa, non è ancora contemplata l'ipotesi di tornare al lavoro tradizionale in ufficio.
Si pensa anche ad autorizzare dalla metà di maggio prima l'apertura dei negozi al dettaglio (11), poi quella di bar e ristoranti (18). È l'idea sul tavolo del governo, in vista della fase 2. L'ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione.
Le prime misure, da prendere nei prossimi giorni, riguarderanno: l'aggiornamento del protocollo di sicurezza con imprese e sindacati; un nuovo protocollo per i mezzi pubblici utilizzati da circa il 15% dei lavoratori; la situazione dei lavoratori nelle fasce di età più a rischio. Proprio su quest'ultimo punto manca una convergenza tra Colao e Conte: il primo ha proposto di esonerare i lavoratori over 60, un'ipotesi però respinta dal premier.
Da parte del governo c'è l'intenzione di ripartire quanto prima, anche se gli esperti del comitato tecnico-scientifico, anch'essi presenti nella conference call di ieri, predicano «gradualità e cautela» nelle riaperture. Per sostenere le aziende strategiche in crisi, Cassa depositi e prestiti potrà contare su un fondo da 40 miliardi. Intanto, il Consiglio dei Ministri, previsto per ieri sera, è slittato a oggi.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Aprile 2020, 09:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA