Regioni e città, quanto spendono per le locazioni degli immobili? Male Roma e la Sicilia: la classifica

Regioni e città, quanto spendono per le locazioni degli immobili? Male Roma e la Sicilia: la classifica

Quanto spendono Regioni e città italiane per locazioni di beni immobili? A calcolarlo un report realizzato per l'Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell'ambito del progetto 'Pitagorà, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating. Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell'ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici.

Le spese dell'ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di 'performance positivà (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), 'scostamento lievè (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), 'scostamento considerevolè (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), 'spesa fuori controllò (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media).

Il rating - che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale - assegna alla migliore performance la tripla 'À, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera 'C'. Questa ottava puntata, dedicata alle spese per locazioni di beni immobili, sarà pubblicata oggi, domenica 10 aprile. Sul sito www.adnkronos.com tutte le tabelle e le cifre del report. (

Sicilia la meno efficiente

La Sicilia è la Regione meno efficiente nelle spese sostenute per locazione di beni immobili. È l'unica a ricevere la 'C', il rating peggiore. Nello specifico, per questa voce, nel 2020, la Sicilia ha speso 33.383.880,25 euro. Un valore che appare, tuttavia, in calo rispetto agli anni precedenti: la spesa ammontava infatti a 58.060.341,07 nel 2017, anno in cui si è registrato un picco, per poi cominciare a calare nel 2018 e 2019, con valori sostanzialmente sovrapponibili (rispettivamente 41.081.235,43 e 41.372.092,17), fino ad arrivare appunto ai 33.383.880,25 euro del 2020.

La Sicilia è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record per le spese sostenute per locazione di beni immobili: con 33.383.880,25 euro spesi nel 2020 stacca in maniera significativa tutte le altre Regioni, cifra che la porta ad avere il rating peggiore, la C. Subito dopo la Sicilia, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori a 10.000.000 di euro, si trovano il Lazio con 12.044.209,20 euro e l'Emilia-Romagna con 11.360.741,67.

Con importi elevati, compresi tra 1 milione e 10 milioni di euro, seguono, nell'ordine: Piemonte (7.633.880,47), Campania (7.279.386,22), Valle d'Aosta (4.213.702,37), Abruzzo (2.439.237,36), Veneto (2.415.369,12), Sardegna (2.278.685,30), Toscana (1.782.433,23), Marche (1.575.034,65), Liguria (1.126.197,89), Trentino Alto Adige (1.026.820,86). La Basilicata è invece la Regione italiana che, in valori assoluti, ha la minore spesa sostenuta per locazione di beni immobili: 10.406,19 nel 2020. Fra le Regioni che spendono meno per questa voce, sempre in valori assoluti, con un importo inferiore a 1 milione di euro, troviamo: Calabria (956.376,82), Molise (613.736,43), Puglia (467.166,76), Umbria (360.414,73), Friuli Venezia Giulia (313.281,14), Lombardia (214.474,78).

Comuni, 15 capoluoghi promossi per efficienza

Quindici i capoluoghi di provincia italiani 'promossì con la tripla AAA nella gestione delle spese per locazione di beni immobili.

A risultare più 'virtuosì per questa voce di costi dell'ente, ottenendo così il massimo rating, sono Potenza, che ha speso solo 545,24, e poi Pavia (3.412,60), Vercelli (7.000,00), Avellino (7.154,54), Pescara (7.749,00), Benevento (9.049,24), Verbania (9.634,57), Nuoro (16.570,55), Teramo (27.740,39), Andria (30.396,16), Cosenza (31.871,60), Barletta (37.130,05), Cagliari (56.148,52), Sassari (74.817,85), Livorno (270.853,02).

Ancora più folto il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Taranto, Latina, Reggio Calabria, Alessandria, Mantova, Ferrara, Ancona, Prato, Firenze, Foggia, Treviso, Varese, Torino, Agrigento, Trieste, Catania, Trapani, Milano, La Spezia, Terni, Monza, Bari, Caltanissetta, Belluno, Asti, Massa, Napoli, Enna, Savona. Ma anche il gruppo che si è aggiudicato la A: Messina, Imperia, Salerno, Cesena, Siena, Vibo Valentia, Lucca, Como, Trani, Biella, Brindisi, Crotone, Novara, Pistoia, Brescia, Parma, Bologna, Ravenna, Reggio Emilia, Padova, Verona, Cuneo, Oristano, Palermo, Siracusa, Pisa, Vicenza, Rieti.

A Roma record di spesa con quasi 79 milioni

È Roma il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita in spese per locazione di beni immobili, raggiungendo nel 2020 la cifra record di 78.812.404,46 euro. Dopo Roma, fra le città con le più elevate spese per questa voce, seguono a distanza, con spesa compresa fra 1 milione e 10 milioni: Genova (7.524.582,47), Palermo (6.018.219,88), Milano (4.427.510,33), Napoli (4.360.412,46), Modena (4.091.612,88), Bologna (3.083.758,57), Venezia (2.846.160,26), Torino (2.597.596,29), Verona (2.155.618,30), Perugia (2.081.084,43), Padova (1.757.791,50), Rimini (1.575.060,24), Parma (1.543.967,41), Brescia (1.499.788,49), Reggio Emilia (1.412.600,61), Ravenna (1.276.933,78), Messina (1.251.049,97), L'Aquila (1.235.429,16), Trento (1.204.777,42), Bari (1.194.840,77), Siracusa (1.131.906,14).

L'Aquila, Macerata e Fermo sono i capoluoghi di provincia meno 'efficientì nelle spese per locazione di beni immobili. Tanto da meritare il rating C, il più basso nella speciale classifica. Ma a quanto ammontano le spese sostenute per questa voce in questi enti nel 2020? Analizzando la classifica, si scopre che L'Aquila ha speso 1.235.429,16 euro, Macerata 415.817,95 e Fermo 382.099,82. Ottengono un rating intermedio nella classifica: Modena, Isernia, Sondrio, Lecce, Udine, Ascoli Piceno, Roma, Bolzano, Caserta, Urbino, Trento, Chieti, a cui va la B; Aosta, Lecco, Forlì, Campobasso, Grosseto, Cremona, Catanzaro, Viterbo, Bergamo, con la BB; Rimini, Venezia, Rovigo, Piacenza, Frosinone, Arezzo, Lodi, Perugia, Pesaro, Pordenone, Genova, che ricevono la BBB. Non comparabile risulta il dato di Carbonia, Gorizia, Matera, Ragusa.


Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Aprile 2022, 17:49
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