Reggio Emilia, ventenne attirato in una trappola con un falso profilo Fb e ucciso per un pettegolezzo

Ventenne attirato in una trappola con un falso profilo Fb e ucciso per un pettegolezzo
Lo hanno ucciso per un pettegolezzo: aveva detto che la moglie del suo assassino era troppo bella per stare con lui. Per attirarlo nella trappola mortale, hanno creato un falso profilo Facebook, spacciandosi per una ragazza benestante con cui fuggire in Germania in cerca di una vita più felice. Si trattava invece di un inganno studiato nei dettagli, che è costato la vita ad Ahmed Waqas, 20enne pakistano trovato morto nel maggio di tre anni fa a Fabbrico, nel Reggiano, tre mesi dopo la sua scomparsa. La svolta nelle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia è arrivata con l'arresto del presunto esecutore materiale del delitto: Shamraiz Sadiq Naveed, 38 anni, connazionale della vittima. Per l'omicidio del giovane, il pm Giacomo Forte aveva già ottenuto nel maggio scorso il fermo di un altro pakistano, Mustafa Ghulam di 45 anni, accusato di aver ingannato Waqas, in accordo con Naveed, seducendolo con il falso profilo social, convincendolo a fuggire e portandolo invece verso il luogo dell'esecuzione.

Il movente del delitto sarebbe, appunto, un commento di troppo del ventenne.
Parlando con Ghulam, la vittima avrebbe espresso un giudizio poco lusinghiero sulla differenza di bellezza tra la moglie di Sadiq Naveed e quest'ultimo. Da lì sarebbe partita la messinscena sul web, durata otto mesi. Waqas era stato seviziato, ucciso e sotterrato la notte di San Valentino di tre anni fa. Il suo corpo, in stato di decomposizione, era stato trovato solo tre mesi dopo nel corso di lavori in un cantiere. Il 38enne arrestato è accusato di omicidio premeditato in concorso, con l'aggravante dei futili motivi e della crudeltà.

Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Dicembre 2017, 09:16
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