Reddito di cittadinanza, via l'assegno al primo lavoro rifiutato: «Anche se pagato meno o lontano da casa»

Con la nuova norma la prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità

Reddito di cittadinanza, via l'assegno al primo lavoro rifiutato: «Anche se pagato meno o lontano da casa»

Tra le novità più rilevanti della manovra che sta per vedere la luce, una riguarda il reddito di cittadinanza: l'emendamento approvato in commissione Bilancio della Camera a firma Lupi, infatti, sopprime il termine 'congruo' dalla normativa, un aggettivo che permetteva di rifiutare la prima offerta non compatibile con i criteri definiti nella legge, possibilità che poi decadeva dalla seconda offerta.

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Reddito di cittadinanza, l'ultima modifica

Con questa modifica si perderà dunque il beneficio del reddito di cittadinanza se verrà rifiutata la prima offerta di lavoro, anche se questa non verrà considerata 'congrua', laddove, per congruo, si considerava la proposta di un'occupazione che fosse compatibile con le proprie capacità e competenze, che prevedesse una retribuzione superiore del 20% rispetto all'assegno e che si svolgesse a una distanza entro 80 km dalla residenza o raggiungibile entro 100 minuti con il trasporto pubblico.

Con la nuova norma, dunque, la prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità, ma se non accettata porterà al termine della percezione del reddito di cittadinanza.

Una modifica che potrebbe tagliare definitivamente le gambe alla misura e che vede già l'ira del leader del M5S Giuseppe Conte: «Siamo alla follia, in concetto di congruità era a tutela della dignità del lavoro», ha detto l'ex premier.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Dicembre 2022, 14:40
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