Rebecca Pavan, la denuncia dell'atleta azzurra: «Razzismo sul bus, il controllore mi guardava schifato»

Rebecca è un giovane prospetto della nazionale italiana di atletica e la sua denuncia è subito diventata virale sui social

Rebecca Pavan, la denuncia dell'atleta azzurra: «Razzismo sul bus, il controllore mi guardava schifato»

di Redazione Web

Rebecca Pavan è un'atleta della nazionale italiana di atletica e la sua denuncia riaccende i riflettori su un ennesimo caso di razzismo. Mercoledì 16 novembre mattina, insieme a sua madre, ha deciso di fare un giro al centro commerciale, poi hanno fatto ritorno a casa in bus. E proprio sul mezzo di trasporto si è verificato l'episodio che le due hanno voluto denunciare: la madre è salita a bordo senza problemi, ma il controllore appena ha visto la ragazza le ha intimato di timbrare il biglietto o di far vedere l'abbonamento. La differenza? Rebecca è adottata e quindi non ha lo stesso colore di pelle della madre.

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L'accaduto

 

«Questo comportamento ha un nome: si chiama razzismo», spiega Rebecca Pavan a Il Corriere. La giovane ha 21 anni ed è di Verona ed è un prospetto della nazionale di atletica ed è rimasta sconcertata da quato accaduto. «Non l’ha chiesto a mia madre, ma solo a me, che ero dopo di lei - racconta -. Certo chiedere di validare i biglietti è giusto, ma a farmi stare male sono stati lo sguardo schifato e il tono scocciato di una persona che ha visto una ragazza di colore salire sull'autobus». La giovane è sicura del fatto che il controllore è partito con l'idea che volesse fare la furba e non pagare. E non sarebbe nemmeno la prima volta che riceve un trattamento del genere. 

«Li ignoro, mia madre no»

Nella lunga intervista, Rebecca racconta come non sia l'unico episodio che le è capitato e che già in passato le è capitato di dover ignorare i razzisti, ma sua madre non vuole passarci sopra. Ed è proprio la signora, dopo essersi seduta a bordo dell'autobus, ad andare su tutte le furie. «Lei la conosco, la signorina invece non l’avevo mai vista quindi le ho chiesto il biglietto, tutto qui…», ha provato a difendersi il controllore. «Ma cosa vuol dire? Solo perché è nera? E me, mi aveva mai vista prima? Questa è una bugia bella e buona, io qui non ci salgo mai». Una storia che grazie ai profili social delle due è diventata presto di dominio pubblico, giungendo fino all'azienda di trasporti che ha subito fatto capire di voler andare fino in fondo alla vicenda.

Indagine aperta

 

L'azienda di trasporti ha risposto facendo capire di voler chiarire, quanto prima, l'accaduto. «Abbiamo avvitao un'indagine interna - fanno sapere dagli uffici di Arriva Italia -. Se saranno accertate le responsabilità del nostro dipendente agiremo di conseguenza sul fronte disciplinare. Ovviamente condanniamo qualsiasi forma di razzismo e discriminazione e la nostra massima solidarietà va comunque alla ragazza e a sua madre».

 


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 17:43
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