Arezzo, insulti razzisti a calciatore 15enne di colore: lui reagisce e viene squalificato

Insulti razzisti a calciatore 15enne di colore: reagisce e viene squalificato
È ancora una volta il mondo del calcio a fare da teatro a un brutto episodio di razzismo, che stavolta è arrivato a coinvolgere ragazzini poco più che adolescenti. Un 15enne di origini segalesi ha cercato di farsi giustizia da solo, dopo che per tutta la partita gli avversari lo avevano preso in giro a suon di epiteti razzisti. Per il baby calciatore di colore è arrivata sì la squalifica, ma sono arrivate anche le scuse dell'altra società, comprese quelle di coloro che lo avrebbero insultato, condotti per mano dal loro allenatore. «Il ragazzo ha sbagliato ma va tenuto conto anche delle provocazioni». Prende posizione il Bibbiena (Arezzo) dopo la squalifica con la quale il giudice sportivo ha punito un ragazzo della formazione Allievi B del team casentinese di origini senegalesi. Cinque giornate di stop per aver cercato di aggredire un avversario a fine partita.

Così viene riportato sul bollettino della Lnd Toscana, ma quella reazione sarebbe frutto di quanto accaduto poco prima sul rettangolo verde, riferisce la cronaca aretina della "Nazione" che ricostruisce l'accaduto. Il ragazzo mandato in campo nei minuti finali mette in difficoltà gli avversari che cercano di arginarlo. Oltre ai contrasti di gioco vola anche qualche parola decisamente fuori luogo, di stampo razzista. Una presa in giro per provare a fermare quel ragazzo longilineo e davvero veloce che svaria su tutto il fronte offensivo. Il baby calciatore del Bibbiena, classe 2003, accusa il colpo e al triplice fischio prova a far valere le proprie ragioni.

L'arbitro annota quanto vede sul proprio taccuino mentre l'episodio lascia interdetto l'allenatore dell'Arezzo Football Academy, come raccontano i dirigenti del Bibbiena. «Si è reso conto di quanto accaduto e a fine partita ha mandato i ragazzi che avevano pronunciato quelle frasi nel nostro spogliatoio per chiedere scusa - spiega Alberto Larghi, allenatore degli Allievi B del Bibbiena - sotto questo punto di vista nulla da dire al tecnico e alla società amaranto. Più che allenatori, io e il mio collega dell'Arezzo Football Academy, a questi livelli siamo degli istruttori che dobbiamo aiutare i ragazzi a diventare uomini». L'episodio sembra chiuso qui, ma poi ecco arrivare la stangata da parte della giustizia sportiva.

«Cinque giornate sono davvero molte», aggiungono da Bibbiena sottolineando come lo scorso anno la formazione dei 2003, oggi impegnati nel campionato Allievi B, abbia vinto il premio fair play come squadra più disciplinata. La società casentinese, seppur amareggiata, conferma che non presenterà ricorso.

«Cosa ho detto al mio giocatore? Che anche lui ha commesso un errore - risponde Alberto Larghi - ho scritto un sms a tutti i miei ragazzi dicendo loro che avevamo vinto in campo ma perso la partita più importante, quella del comportamento. Anche se ci sono state delle offese una reazione del genere non può essere giustificata. Non si può pensare di risolvere ogni discussione ricorrendo all'uso della forza sul campo di calcio o nella vita quotidiana. Così si passa dalla parte del torto». Il tecnico dell'Arezzo Football Academy dopo aver condannato l'episodio ha imposto ai suoi ragazzi di visionare alcuni documentari e film perché «spesso i ragazzi parlano senza sapere e oltre ad una punizione serve riflettere per comprendere e costruire una morale».

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Novembre 2018, 11:51
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