Scuola, il rapporto Invalsi: studenti male in italiano e matematica, uno su 2 imprepirato al diploma

Il rapporto Invalsi: dopo la Dad frena il crollo delle competenze, ma lontani i livelli pre Covid

Scuola, il rapporto Invalsi: studenti male in italiano e matematica, uno su 2 impreparato al diploma

di Lorena Loiacono

Un ragazzo su due, tra quelli che stanno svolgendo gli esami di maturità in questi giorni, in realtà non possiede i requisiti minimi per la conoscenza dell’italiano e della matematica. Ma verranno tutti comunque promossi e avranno il diploma in tasca. È lo strano caso della scuola italiana che, stando ai dati rilevati dai test Invalsi, trascina le lacune degli studenti fino alla fine del corso di studi. Un dato allarmante al netto dei danni della pandemia. «Il calo dovuto al Covid è stato arrestato – ha spiegato il presidente dell’Invalsi, Roberto Ricci – la scuola ha ripreso la direzione auspicabile. I problemi vengono da lontano».

IMMATURI. In primavera si sono svolti i test Invalsi nella classe quinta delle superiori ed è emerso che in Italiano solo il 52% degli studenti ha raggiunto il livello base di competenza, proprio come un anno fa, lo stesso vale per la matematica dove la soglia si ferma al 50%. Migliora di uno o due punti percentuali invece il rendimento in inglese che nella prova di reading vede al livello B2 il 52% dei ragazzi e in quella di listening appena il 38%.

SUPERIORI. In generale le percentuali per la scuola superiore sono in calo: in Italiano arriva al livello base il 66% degli studenti con il 4% in meno rispetto al 2019 e in Matematica la soglia si abbassa il 54% con l’8% in meno sul pre-covid.

Non solo, si allargano i divari territoriali: al Sud il 40% dei ragazzi non raggiunge il livello minimo in italiano.

MEDIE. I test del 2022 evidenziano che si è fermato il calo, registrato tra il 2019 e il 2021, in italiano dove raggiunge il livello base il 61% e in matematica con il 56%. Cresce invece del 2% il rendimento in inglese, al 62% per listening e al 78% per reading.

ELEMENTARI. Alla primaria circa 3 allievi su 4 raggiungono almeno il livello base in italiano e in matematica. In quinta elementare la situazione cambia e si differenzia anche in base alle materie: in Italiano supera la soglia minima l’80% dei bambini mentre in matematica si scende al 66%. Vale a dire che iniziano qui le difficoltà che gli alunni incontreranno poi alla scuola media.

CICATRICI ANTICHE. «Abbiamo addosso cicatrici antiche – ha commentato il ministro all’istruzione Patrizio Bianchi – come la differenza tra Nord e Sud. La pandemia non ha aiutato, ci vuole tempo ma il sistema ha dimostrato capacità e volontà di reazione».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Luglio 2022, 07:49
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