Ranieri Guerra si difende: «Mi fanno fare la parte del mostro. Non ho fatto sparire io quel report»

Ranieri Guerra si difende: «Mi fanno fare la parte del mostro. Non ho fatto sparire io quel report»

Ranieri Guerra, esperto italiano dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indagato dalla procura di Bergamo per false dichiarazioni sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, è stato intervistato oggi dal Corriere del Veneto in merito all'inchiesta e alla gestione della pandemia di Covid nell'ultimo anno. Guerra è indagato per falsa testimonianza per un interrogatorio dello scorso novembre, in cui negò di aver fatto pressioni per far sparire un report molto critico nei confronti della gestione dell’emergenza.

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«Sono molto amareggiato, non capisco perché i magistrati abbiano agito in questo modo», ha detto Guerra, che nega di aver fatto sparire quel rapporto - intitolato «Una sfida senza precedenti. La prima risposta dell’Italia al Covid» - una storia di cui ha già parlato e dovrebbe ancora raccontare la trasmissione Report, su Raitre. «Anche se avessi voluto, non avrei avuto il potere decisionale necessario a oscurare un documento pubblicato sul sito dell’Oms. È stata una scelta del direttore regionale Hans Henri Kluge», ha spiegato.

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«Mi fanno fare la parte del mostro»

Quanto alle chat in cui dà degli «scemi» ai colleghi di Venezia e promette di far cadere alcune teste, Guerra si difende: «Sono frasi estrapolate dal contesto, fanno parte di un lunghissimo scambio di comunicazioni. Nessuno è stato licenziato». A Francesco Zambon, tra gli autori del report, che ha denunciato di aver ricevuto pressioni.

l’esperto risponde: «Non so perché abbia deciso di tenere questa linea. Mi stanno facendo fare la parte del mostro, difficile riuscire a difendersi quando sui giornali trovo documenti giudiziari che non conosco». «Spero che i pm di Bergamo mi convochino», conclude Guerra, che non esclude le dimissioni: «In una situazione simile non è facile lavorare».

«Sms con Brusaferro? Nulla da nascondere»

«Non ho niente da dichiarare, né alla stampa né a nessun altro», tranne che a chi sta portando avanti l'indagine. Nei confronti degli inquirenti non c'è infatti «niente da nascondere», perché «è tutto estremamente chiaro», ha risposto invece all'Adnkronos Salute riguardo uno scambio di sms col presidente dell'Iss Silvio Brusaferro. Messaggi sotto la lente dei pm, mostrati ieri a 'Non è l'Arena' su la7. «Sono comunicazioni private oggetto di un'indagine - afferma Guerra - per cui verrà risposto a chi ha esteso l'indagine. Le comunicazioni private hanno sempre un certo tipo di tono», sottolinea l'esperto Oms. «Le comunicazioni pubbliche e l'evidenza fattuale verranno mostrate a chi ha attivato l'indagine, naturalmente. Non c'è nessun problema», aggiunge. «Non c'è niente da nascondere - assicura Guerra - È tutto estremamente chiaro». 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Aprile 2021, 11:35
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