La morte di Francesco Pio Maimone, il ragazzo di 18 anni ucciso a Napoli mentre trascorreva la serata con gli amici in un chiosco sul lungomare, ha scioccato un'intera città. Oggi è Carlo Chiaro, amico fraterno di Francesco Pio, a raccontare al Corriere della Sera quegli ultimi drammatici istanti che hanno fatto la differenza tra la vita e la morte. Per l'omicidio è è stato fermato un ventenne di Barra, Francesco Pio Valda, al quale viene contestata l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante mafiosa. I funerali di Maimone saranno celebrati sabato 25 marzo, mentre venerdì sera il quartiere di Pianura, dove viveva, lo ha ricordato con una fiaccolata.
Francesco, ucciso a 18 anni a Napoli: l'agguato fuori da un locale dopo una lite tra giovanissimi
Il sogno del pizzaiolo ucciso con un buco in petto
«Eravamo veramente fratelli, capitava che lui venisse pure a dormire a casa mia, e quando finivamo di lavorare stavamo sempre insieme. Pure io faccio il pizzaiolo, e parlavamo di aprirci un giorno un locale tutti e due, anche lontano da Napoli. Magari l'avessimo fatto e ce ne fossimo andati da qui», dice Carlo. «Quelli che si sono presi a botte non li conoscevamo proprio - racconta - Pio non ha mai preso questioni con nessuno. Stavamo a un tavolino, avevamo comprato le noccioline, quando abbiamo sentito gente che litigava e poi i colpi di pistola.
La fiaccolata per Francesco Pio
Un fiume di giovani ha preso parte venerdì sera alla fiaccolata in memoria di Francesco Pio Maimone. Tanti i cartelli, esposti soprattutto in testa al corteo che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, in particolare ragazzi, e che si è snodato tra le strade di Pianura, periferia occidentale di Napoli dove il giovane viveva. Sabato, nella parrocchia di San Lorenzo Martire a via Montagna Spaccata, dalle ore 15, la cerimonia funebre con l'ultimo saluto al ragazzo.
Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Marzo 2023, 09:46
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