Due ragazzine accusano: «Violentate al parco dagli immigrati». Ma si erano inventate tutto

Due ragazzine accusano: «Violentate al parco dagli immigrati». Ma si erano inventate tutto
Due stupri inventati in una sola estate, entrambi da parte di ragazzine adolescenti che avevano accusato presunti immigrati o comunque «uomini di colore». Accade a Milano, dove le indagini della Squadra Mobile, coordinate per giunta da due donne, il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e la pm Antonia Pavan, hanno permesso di scoprire la verità sul doppio caso di stupro o presunto tale.

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Ieri, dopo mesi di accertamenti da parte di inquirenti e investigatori, una ragazzina di 15 anni ha finalmente ammesso davanti al pm che una violenza sessuale da lei denunciata lo scorso agosto era una bugia: bugia che la 15enne aveva tirato fuori perché temeva di essere rimasta incinta da una relazione con un ragazzo di 18 anni.

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«Venduta per una dose, una donna ha visto tutto»

La ragazza, in particolare, ai primi di agosto si era fatta accompagnare dai genitori dai carabinieri e alla clinica Mangiagalli di Milano e aveva denunciato di aver subito una violenza «da quattro uomini di colore» in un bosco nell' hinterland milanese. Un'altra ragazza, sempre la scorsa estate, aveva parlato di abusi subiti in un boschetto da parte di un «immigrato», per poi ammettere, col proseguire delle indagini: «Mi sono inventata tutto».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Ottobre 2018, 15:35
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